Politica interna
L’incarico a Cottarelli e la reazione di 5 stelle e Lega. II presidente della Repubblica ha conferito all’economista Carlo Cottarelli l’incarico di formare un governo neutro con l’obiettivo, se dovesse mai superare lo scoglio della fiducia, di varare la legge di Stabilità e di «assicurare una gestione prudente dei conti pubblici», per poi arrivare a dimissioni programmate all’inizio del 2019. Se invece, come sembra scontato, il nuovo esecutivo non supererà la prossima settimana l’esame del Parlamento, «il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione dell’ordinaria amministrazione e accompagnare il Paese a elezioni dopo il mese di agosto». stelle e Lega hanno reagito in modo duro. Luigi Di Maio e Matteo Salvini chiamano la piazza. Contro Mattarella, contro gli eurocrati e l’Europa. Di Maio invita «tutti, tutti a venire a Roma il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica. La Lega ha convocato comizi e manifestazioni in molti capoluoghi. Il Pd, a sua volta, promuove in tutta Italia ieri e oggi presidi in difesa della Costituzione e di solidarietà a Sergio Mattarella, in vista delle mobilitazioni nazionali lanciate dal Pd venerdì 1° giugno a Roma, probabilmente in piazza Santi Apostoli, e a Milano. In una sola giornata la petizione #iostoconmattarella sulla piattaforma Progressi ha raccolto quasi 200 mila firme”.
Il “caso Savona”. L’ufficio stampa del Quirinale ha smentito le ricostruzioni di fonte pentartellata circa il dissidio con il Quirinale riguardante il titolare del ministero dell’Economia: «Non risponde a verità la circostanza riferita dall’on. Di Maio a Pomeriggio 5 che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell’Economia». Giorgetti, in una intervista alla Repubblica, ha confermato la versione del Quirinale smentendo una sua candidatura all’Economia al posto de Carlo Savona: «Nessuno ha fatto il mio nome. Né al Quirinale né fuori. Non sono mai stato in corsa per ricoprire la carica all’Economia al posto del professor Paolo Savona».E aggiunge: «Io non credo che il mio nome sia mai stato fatto dal Colle per l’Economia. Forse il presidente ha tracciato un identikit che è stato liberamente interpretato, ma non mi risulta»
Economia e finanza
L’incarico a Carlo Cottarelli e la reazione dei mercati. L’incarico a Carlo Cottarelli di formare un governo che traghetti l’Italia verso nuove elezioni, prima o dopo la legge di bilancio, non ha placato i timori dei mercati per i rischi di instabilità del Paese. Dopo una breve pausa lo spread BTp-Bund ha ricominciato a salire chiudendo a quota 235 punti base, livello che non toccava da dicembre 2013. Pesante anche la seduta di Borsa: Piazza Affari ha perso il 2,08% azzerando i guadagni da inizio anno. Nel fondo di apertura del Sole 24 Ore, Marco onado sottolinea come l’instabilità politica e la crisi di fiducia nei confronti dell’italia rschiano di minare la ripresa economica in atto. Si legge in particolare. “abbiamo anche il debito pubblico più elevato fra i grandi Paesi d’Europa ma come si è dimostrato ampiamente in questi anni, mantenere in piedi questa montagna è essenzialmente un problema di fiducia da parte di chi ha investito nel nostro debito. Che è inutile demonizzare etichettandoli come biechi speculatori […] I movimenti populisti non solo in Italia amano dare la colpa all’Europa […] Ma nessuno ha mai fatto davvero i conti con quello che dovremmo pagare se abbandonassimo la costruzione europea […] e soprattutto nessuno ci ha detto cosa succederebbe alla ricchezza finanziaria delle famiglie se il Paese uscendo dall’euro si gettasse in una spirale di svalutazione e inflazione come ai tempi pre-euro che qualcuno si ostina a considerare belli”.
Clausole di salvaguardia e legge di Bilancio ll no preventivo di M5S, Lega, Fdi e Fi all’esecutivo tecnico avvicina l’aumento dell’Iva: anche davanti a un invito univoco a disinnescare le clausole da 12,5miliardi del Parlamento nelle risoluzioni sul Def tendenziale targato Gentiloni – che saranno votate dopo che il governo tecnico si sarà presentato alle Camere – diventerà difficile per Cottarelli bloccare gli aumenti lva a fine anno senza la fiducia parlamentare. E si avvicina anche il rischio di esercizio provvisorio, per l’impossibilità di rispettare i tempi sulla legge di bilancio.
Politica estera
Il piano di Macron per la Libia Oggi a Parigi la Conferenza sulla Libia. Parteciperanno non solo i maggiori rappresentanti delle diverse fazioni libiche, ma anche i Paesi stranieri che da tempo stanno esercitando la maggiore influenza sull’ex regno di Gheddafi. L’obiettivo di Macron è ambizioso: ricucire lo strappo tra le diverse anime della Libia e spianare la strada per le elezioni che lo stesso presidente francese, così come l’Onu, vorrebbero vedere già alla fine di quest’anno. Ma tra il dire e II fare c’è un mare, tempestoso, dove milizie rivali, che non intendono disarmarsi, si contendono il territorio.E questa volta, per quanto abbia scalzato l’Italia nel ruolo di mediatore internazionale per la Libia, ha cercato di indorare la pillola «Parigi si è mossa di concerto con la Farnesina nell’organizzare la conferenza […] sono anche i mesi di riunioni a vari livelli tra i nostri due Paesi ad avere portato alla conferenza di domani», ha reso noto l’Eliseo.