di B. S. Aliberti Borromeo
Sotto le mura medioevali del borgo antico di Placanica, piccolo centro in provincia di Reggio Calabria, nella Locride, trovate vestigia dell’età del Bronzo: si tratta di un “paleo suolo” databile tra il XIII e il XII a. C. la scopeta è uno dei tanti risultati dell’archeologo Antonio Facella del Laboratorio di Scienze dell’antichità della scuola Normale di Pisa, il quale non si sarebbe mai aspettato di trovare durante gli scavi in corso per i lavori di riqualificazione della Torre Campanaria, quest’area, messa parzialmente in luce, riferibile all’età del bronzo. Sotto i livelli medioevali è apparso un paleosuolo che testimonia inequivocabilmente l’esistenza di un insediamento, un vero e proprio villaggio con tanto di massicciata, eretta per la difensiva, cosa straordinaria per quel periodo. Nel corso dei lavori sono stati, inoltre rinvenuti materiali di epoca medioevale e rinascimentale, soprattutto ceramica invetriata policroma e graffita, che andranno ad arricchire il patrimonio artistico culturale di questa zona.
Scoperta, quindi sensazionale, in quanto si potrebbe far retrodatare il primo nucleo di Placanica che gli storici fanno risalire all’insediamento dei monaci basiliani avvenuta tra il IX e l’ XII secolo. Solo il proseguimento delle ricerche potrà aggiungere nuovi elementi a quelli che già si configurano come ritrovamenti di grande importanza, in grado di gettare una nuova luce sulla storia della Calabria antica; un grazie va al sindaco del piccolo borgo Antonio Condemi, il quale ha permesso di scavare nel centro del paese dando priorità all “storia”