Ecco le principali notizie in evidenza sui quotidiani del Sud.
Roberto Saviano “Da 6 anni attendo questa sentenza” – Lo scrittore oggi a Palazzo di Giustizia per il processo ai boss. I difensori dei Casalesi lessero le minacce in aula nel 2008. «COME mi sento? Sono in ansia. Perché questo è un processo epocale. E perché attendo questa sentenza da anni». Direttamente dagli Stati Uniti alla sua Napoli, Roberto Saviano torna oggi a Palazzo di giustizia. E intorno a lui scattano, come di rito, elevate misure di sicurezza e la folla degli appuntamenti d’interesse. Si chiude infatti il dibattimento che vede lo scrittore vittima di «minacce aggravate dalla finalità mafiosa », insieme con la giornalista (oggi senatrice Pd) Rosaria Capacchione.
“Mia figlia assassinata e lo Stato mi chiede soldi” – CASERTA . Riesce ad avere giustizia per l’omicidio della figlia ma poiché l’assassino è nullatenente, al termine del procedimento civile, l’Agenzia delle Entrate si rivale sulla madre della vittima chiedendole 7.500 euro per l’omesso pagamento di imposte e oneri accessori dovuti sulla sentenza. È l’ultimo, clamoroso, caso di burocrazia cieca. È successo a Rosa Polce, madre di Carmen, la ragazza di 31 anni scomparsa nel 2005, per il cui assassinio è stato arrestato e condannato il convivente Michele Campanile.
Raffaele Fitto dichiara guerra all’ex Cavaliere. «E ora contiamoci» – Raffaele Fitto rompe gli indugi e dichiara guerra al Cavaliere: gli chiede perentoriamente di convocare gli organi del partito per un “confronto vero” e prendere le grandi decisioni, ovvero stracciare il patto del Nazareno così deleterio per Forza Italia. “Ora contiamoci”, è il guanto di sfida che Fitto lancia al Cavaliere, forte di un consenso interno che cresce di giorno in giorno (pronti ad aderire al progetto fittiano – si dice dietro le quinte – un’altra decina di parlamentari).
Ilva, sono finiti i soldi. Natale senza stipendio – Quando nelle prossime ore partiranno i bonifici per il pagamento degli stipendi di ottobre, l’azienda non avrà più un euro. E così la strada dell’amministrazione straordinaria dell’azienda potrebbe divenire un percorso praticamente obbligato. Il nodo del trasferimento dal gip di MIlano del miliardo e 200 milioni di euro sequestrati in un procedimento per frode fiscale a Emilio e Adriano Riva e il freno della commissione Ue che ipotizza indebito aiuto di Stato.
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