Il pubblico impiego sfrondato dei luoghi comuni di inefficienza, lentezza e freno allo sviluppo ma come occasione per rilanciare anche il Sud. La Uil Campania, a pochi giorni dalle elezioni delle rappresentanze sindacali nel pubblico impiego, chiama a raccolta i segretari nazionali di categoria di Scuola, pubblica amministrazione, sanita’ e giustizia per riflettere sullo stato dell’arte e lanciare proposte precise per lo sviluppo e la crescita in Campania e nel mezzogiorno. “Renzi ha avuto un’attenzione per il Sud – ironizza il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo – ci ha tolto 3 miliardi e 600 milioni di euro che spettavano al Mezzogiorno dirottandoli sui 6 miliardi della decontribuzione che verra’ data le imprese. La decontribuzione, senza paletti che vincolino le aziende alle assunzioni a tempo indeterminato, non ha senso”.
Tra le emergenze affrontate nel corso del convegno, la sanita’, dove i vincoli del patto di stabilita’ hanno bloccato gli investimenti e ridotto i servizi erogati. Per il segretario regionale della Uil Campania Anna Rea, la recente “diffida” al Mef da parte del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro puo’ dirsi “interessante”, ma non sufficiente. “Facesse qualcosa, – invita Rea – anche sporcandosi le mani, e sfori una volta tanto, il Patto di Stabilita, per assumere, stabilizzare i precari e tenere aperti gli ospedali”. Una linea per lo sblocco del turn over che potrebbe trovare l’accordo con il sindacato. “Lui e’ il presidente della Regione – dice Rea riferendosi a Caldoro – e deve dirci, assumendone la responsabilita’ e il rischio, cosa fa lui di fronte a un patto di stabilita’ che continua a negarci il diritto alla salute”.