Studenti in piazza in 50 citta’ italiane per rivendicare il diritto allo studio. A promuovere i cortei, Rete della conoscenza, Unione degli studenti e Link coordinamento universitario “Subiamo l’ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare – spiega Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della conoscenza – La manovra finanziaria annunciata dal governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio ne’ per la qualita’ della formazione o per la ricerca. Da nord a sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle universita’ finche’ non avremo risposte risposte concrete dal governo: ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche. Questo non e’ cambiamento: il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai piu’ ricchi”.

Per Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale di Unione degli studenti, “nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale verra’ mantenuta: nessuna abolizione della legge 107 e nessun superamento dell’alternanza scuola-lavoro, solo provvedimenti che peggioreranno la condizione degli studenti. La riduzione delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro non risolve alla radice la necessita’ di una totale riforma del sistema didattico e crea ulteriore discriminazione tra licei, istituti tecnici ed istituti professionali. Anche le linee guida dell’esame di stato non rispondono alle nostre aspettative: eliminare la terza prova e sospendere solo temporaneamente l’obbligatorieta’ dei test Invalsi non e’ una risposta alle nostre esigenze”. “Bisogna intervenire sulle gravi carenze dei servizi per il diritto allo studio a livello nazionale – aggiunge Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link coordinamento universitario – con un forte aumento dei fondi statali per borse di studio e residenze universitarie. Allo stesso tempo e’ piu’ che mai urgente aumentare la no tax area per permettere a quanti piu’ studenti possibile di poter accedere all’universita’: oggi il caro affitti ed il nero rappresentano alcuni dei grandi ostacoli che gli studenti, che di trasferiscono in altre citta’ per studiare, incontrano. Necessario anche intervenire sul numero chiuso per il suo progressivo superamento”