Da sinistra Lara Comi, Alessandra Mussolini, ELisabetta Gardini e Barbara MateraDa sinistra Lara Comi, Alessandra Mussolini, ELisabetta Gardini e Barbara Matera

di Ornella Trotta

“Dai fatti di Colonia alla sicurezza europea” é il tema della conferenza stampa organizzata oggi, martedì 19 gennaio a Strasburgo, nella sala stampa del parlamento europeo da Lara Comi, Elisabetta Gardini, Barbara Matera e Alessandra Mussolini.

“Riteniamo che i migranti in Europa sono già in numero eccessivo e dovrebbe essere ridotto. Integrazione é una parola che va utilizzata cautamente e usata, soprattutto, rispetto all’emigrazione legale. Chi si trasferisce deve essere integrato al meglio – ha detto Elisabetta Gardini e poi ha aggiunto – in Italia abbiamo problemi di identificazione, c’é incapacità di coniugare la sicurezza con i diritti. La solidarietà prevede un impiego di risorse e, se non vogliamo fare il male dei nostri cittadini e delle persone che accogliamo, dobbiamo modularle. La Svezia, un Paese tra i più accoglienti e solidali, ha dovuto mettere uno stop agli ingressi. Con Colonia é arrivato alla ribalta un problema che si era cercato di tenere sotto il tappeto. I dati ci dicono che nove immigrati su dieci sono maschi. Noi vogliamo inserire un criterio di equilibrio di genere nella presenza rifugiati”. Diretta Alessandra Mussolini: “A Colonia ben seicento donne sono state aggredite e molestate. Noi vogliamo dire che chi molesta non resta. Anche se hai lo status di rifugiato richiedente asilo, se commetti un reato così grave non hai il diritto di rimanere in Europa. A Colonia la polizia non é stata pronta perché hanno cambiato la forma di attacco usando internet, é stato un atto organizzato. In questo Parlamento nessuno ha detto niente, neanche le donne tedesche”. Netta la posizione dell’onorevole Mussolini rispetto alle dichiarazioni del sindaco di Colonia: “Una dichiarazione grave perché che ha detto alle donne che sarà fatto un codice di sicurezza, che devono stare a distanza dai rifugiati e che non devono mettere certi abiti, tipo la minigonna. Non c’entra l’abbigliamento, serve il rispetto”. E poi ha aggiunto: “Inseriremo la prospettiva di genere in tutte le direttive sulla sicurezza. Non possono entrare il 75% di uomini adulti, devono entrare in quote pari, sia gli uomini che le donne. E i minori, i più vulnerabili devono essere protetti e integrati. Faremo una riunione della Libe, la Commissione Libertà Civili, perché la aprospettiva di genere va integrata in tutte le aree politiche”.

“Devono sapere che abbiamo principi storici quali il rispetto della donna, vogliamo reagire a quanto accaduto a Colonia unendo le forze e cioè nelle varie commissioni del Parlamento – ha dichiarato Barbara Matera ed ha aggiunto – chiederemo: tanti uomini, tante donne”.

E’ della stessa opinione Lara Comi: “Alcuni musulmani provenienti dalle moschee del Nord hanno dichiarato che é colpa delle donne perché si vestono in un certo modo e non usano il burqa, che definiscono elemento di protezione”.

La proposta delle parlamentari di Forza Italia é pienamente condivisibile, c’é, tuttavia, da fare i conti con le norme internazionali sul diritto d’asilo che prendono in considerazione l’individuo.