strage a palasciano, bambino ucciso

E’ stata una esecuzione in piena regola. Il piccolo Mimmo, di quattro anni, è stato ucciso con un colpo al volto. Sono raccapriccianti gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sulla strage di Taranto. I sicari hanno agito, probabilmente, senza neanche scendere all’auto. E senza tenere in minimo conto della presenza del  bimbo.

Tutto ormai lascia pensare che si tratti di un agguato di mafia. La firma è proprio nelle modalità con le quali sono stati uccisi Cosimo Orlando e la sua compagna, Carla Maria Fornari. L’autopsia di quest’ultima è prevista per domani pomeriggio. Formalmente l’inchiesta è passata nelle mani della Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Oggi, prima riunione operativa al quale ha partecipato anche il capo dei Ros, Mario Parente. Ora si cercherà di applicare, anche alla strage di Palagiano, lo stesso metodo seguito per quella di Brindisi, con la piena collaborazione dell’apparato centrale con tutte le forze di polizia che operano sul territorio. Intanto, il ministro dell’Interno, ha già inviato a Taranto una task-force di oltre 60 uomini. E nelle prossime ore riunirà il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza.

“Vogliamo giustizia, non si può morire a due anni così”, ha detto ieri lo zio del piccolo Mimmo, Carmine Putignano.  Secondo le ultime indiscrezioni, una delle telecamere localizzate lungo la statale 106 potrebbe fornire indicazioni interessanti sui killer. Sotto pressione anche tutti gli informatori locali. Nessun collegamento con l’indagine hanno gli arresti per droga effettuati oggi: fra i fermani c’è anche la convivente di una zio del piccolo Domenico.