Per lo scafista tunisino Khaled Bensalem accusato per reato di tratta di esseri umani, associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza sessuale, il Pm Andrea Maggioni ha chiesto 20 anni di carcere con l’accusa di disastro ed omicidio colposo plurimo. Secondo l’accusa Khaled Bensalem sarebbe lo scafista dell’imbarcazione che si ribaltò a poche centinaia di metri da Lampedusa il 3 ottobre del 2013: fu una strage: morirono 366 morti.
Il tunisino sarà processato con il rito abbreviato davanti al giudice Stefano Zammuto. Un’altra condanna che si aggiunge alla condanna chiesta per il somalo Mouhamud Elmi Muhidin per gli stessi reati. I testimoni che sopravvissero alla strage in mare hanno testimoniato raccontando un incubo vero e proprio: furono prima rapiti da uomini armati e imprigionati, violentati. Per poter continuare il viaggio verso l’Italia dovettero pagare 3mila dollari ciascuno. Il grande business degli scafisti muove milioni di euro e le persone in fuga da paesi come la Libia e la Siria, sono disposti a tutto pur di non morire in guerra ma spesso trovano la morte in mare.
Il governo italiano sta cercando accordi internazionali per monitorare il flusso di migranti con i 28 Paesi Europei e con i Paesi come la Tunisia ce l’Egitto che sono più stabili. Fino a quando non c’è stabilità in Libia o in Siria, è molto difficile fermare queste emorragie di gente e di corpi galleggianti nel Mediterraneo. Il Ministro Alfano sta pensando a una soluzione che permetta a coloro che non hanno diritto di asilo, di poter andare verso il Corno d’Africa. Ad oggi gli sbarchi sono sempre più copiosi e la fuga verso la libertà, registra, purtroppo, mole perdite umane. Sangue nostrum è uno dei più grandi esodi che il mondo occidentale conosca.