di Christian Marra –
Il freddo che sentiva gli veniva da dentro. Delle infinite volte che era partito, questa era la peggiore. Torbido come l’olio d’oliva appena spremuto, il suo sangue stava lentamente tornando ad impregnare la terra. Ormai non gli rimaneva più di qualche goccia in corpo, ma non era quello il freddo che sentiva. Quel freddo, così profondo, così intenso, veniva da lontano. Da un addio consumato altrove.
Non avrebbe saputo dire esattamente quando prese la decisione. Sbaglia chi dice che era inevitabile. Nulla è inevitabile. Altri non lo fecero. Altri non combatterono. Lui lo fece, a modo suo. Stava solo attento ad evitare le truppe regolari. Con quelle c’era poco da fare. Con la guardia nazionale era diverso: quelli erano gente come lui, male organizzati come lui, anche se meno svegli, ma con le truppe regolari no, non c’era da scherzare con quelli, bisognava solo starne alla larga.
La Guerra che venne dopo
Il caos dopo
La Morte
Quello che è certo è che era stato sempre molto attento ad evitare le truppe regolari, prima di allora. Quando la vera Guerra finì, e quell’altra stava per cominciare, il Sergente prese a farsi chiamare La Morte. Non voleva dire niente, quel nomignolo, significava solo che “La Morte può arrivare in qualsiasi momento, e si porta via a chi gli tocca”, come diceva lui. Infatti il Sergente ed i suoi spuntavano dalla notte, ammazzavano più che potevano; come demoni, trascinavano negli inferi le anime di quanti più nemici potevano, e poi fuggivano. Per questo motivo, i nuovi padroni misero in giro la voce che quelli come lui erano tutti dei vigliacchi, dei briganti. La vera Guerra era stata già vinta, il Sergente e tutti quelli come lui erano solo dei fuorilegge, gente che non voleva rassegnarsi, si ostinavano a sopravvivere.
Sapeva che sarebbe morto così, solo, come sono soli tutti quelli che muoiono, ma quando lei glielo chiese, lui le rispose che sarebbe tornato da lei. La portò dove la portava sempre, quando la luna superava le colline dietro gli olivi e la notte si faceva chiara ed avvolgente. La strinse tra le sue braccia, e la pelle di lei emanò un vago odore di mandorli, ed anche se intorno a loro c’erano soltanto olivi, terra e nient’altro che non fosse quella notte di guerra, che non avrebbe avuto alcun odore senza di lei, lui lo sentì distintamente, e cercò di portarselo dietro. Fecero l’amore, e prima di salutarsi le prese le mani tra le sue e le fece un ultimo dono.
Cavalli, armi e cannoni
Era stato sempre attento ad evitare le truppe regolari. Per mesi, forse anni, La Morte aveva mietuto vittime. Venivano fuori all’improvviso e prendevano quello che potevano. Ma quella volta era diverso. Le voci girano, e tra quelle, vera o no, gli giunse voce che stavano arrivare al paese di lei. Stavano per arrivare, coi loro cavalli, le loro armi, i loro cannoni. Tutto ciò che avevano usato per vincere la Guerra. Avevano deciso di farla finita, col Sergente e i suoi briganti. Avrebbero fatto quello che facevano di solito. Avrebbero cancellato ogni cosa, avrebbero cancellato anche lei.
Così il sergente e i suoi demoni vennero fuori alle prime luci dell’alba e attesero. Combatterono l’intera giornata, e quand’ebbero finito, il Sergente si ritrovò solo, con la notte che calava su di lui. Mano a mano che faceva buio, l’odore degli olivi si faceva più denso, e copriva tutto il resto. Torbido come l’olio d’oliva appena spremuto, il suo sangue stava lentamente tornando ad impregnare la terra. Dicevano che non poteva morire. Per via di quella medaglietta miracolosa che gli aveva donato il Papa in persona.
Un oggetto miracoloso
“La Morte arriva e si porta via chi gli tocca”.
“Questa è la medaglietta del Papa. Tua nonna la diede a me alla tua età, dopo avermi raccontato pressappoco la stessa storia. A lei ha portato fortuna. Non separartene mai”.