Michele Dell'Orco, sottosegretario alle Infrastrutture (M5S)Michele Dell'Orco, sottosegretario alle Infrastrutture (M5S)

CAMBIARE rotta per restituire ai cittadini e alle famiglie una dimensione socio-economica più a misura d’uomo, tutelando, allo stesso tempo, le botteghe storiche e i piccoli commercianti. È questo – annuncia il sottosegretario M5s alle Infrastrutture, Michele Dell’Orco – l’obiettivo dell’iter, avviato ieri dalla commissione Attività produttive della Camera, volto a rivedere le liberalizzazioni di Monti sugli orari di apertura dei negozi. «Si va verso le chiusure festive e domenicali con possibilità di alcune deroghe che verranno definite nelle prossime settimane», spiega. Annunciata da anni, la rivoluzione della settimana lavorativa firmata Movimento 5 stelle e Lega, dopo una serie di audizioni in commissione, sembra, dunque, prendere forme definite. Nella versione a firma Barbara Saltamartini (Lega), presidente della commissione Attività produttive della Camera, sono le regioni, sentiti gli enti locali, a mettere a punto il calendario ma le uniche deroghe concesse sono quattro domeniche di dicembre e altri 4 giorni (fra domeniche e festivi) nel corso di un anno. Totale: 8 aperture.

Nella versione M5S spetta sempre alle regioni stabilire le nuove regole prevedendo dei turni fra i negozi che però non potranno essere aperti per più di una domenica al mese. UNA battaglia iniziata nel 2013 con la proposta del M5s che demandava la materia delle aperture alla potestà delle amministrazioni locali, poi arenata nei cassetti della commissione Industria di Palazzo Madama. Introdotta nel 2011 dal governo Monti con il decreto Salva Italia, la piena liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi su tutto il territorio nazionale, ancora in vigore, ha eliminato l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di stop infrasettimanale per i negozi nelle località turistiche.

Fonte: Il Giorno