Buone notizie, quest’anno, per chi ha deciso di svolgere la professione di badante: in busta paga avrà almeno 100 euro in più se si trova a dover assistere due persone alla volta (ad esempio nel caso di una coppia di coniugi). Tra i lavori domestici, infatti, quello del badante è quello che deve avere tra i più alti livelli di formazione (ne esistono almeno 3 diversi) in quanto occorre assistere persone spesso non autosufficienti e alle volte anche con problemi di salute invalidanti. Per questo occorre che la retribuzione sia adeguata al lavoro svolto.  Per conoscere lo stipendio badante per il 2021 è possibile visitare il portale Pensioniefisco.it, dove trovare approfondimenti dettagliati che spiegano come inquadrare questa figura professionale nel modo corretto.

Cosa prevede il CCNL

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (acronimo CCNL), entrato in vigore alla fine degli anni ’20 in Italia, regola i rapporti tra il datore di lavoro e il dipendente. Le deroghe relative a questo tipo di contratto possono quasi esclusivamente essere di tipo migliorativo, e ciò include anche la professione di badante. Il livello BS viene considerato il più semplice in quanto si svolge prevalentemente una funzione di assistenza e compagnia a persone autosufficienti. Diverso è il discorso per i livelli CS e DS, ove gli assistiti hanno bisogno di supporto maggiore: nel primo caso non occorre avere una formazione specifica, mentre nel secondo può esserci una preparazione di tipo infermieristico.

Ed è proprio la categoria CD quella più richiesta sulla quale il contratto ha previsto i cambiamenti più importanti, tra cui spicca proprio questo aumento indispensabile a garantire il salario minimo a questa tipologia di dipendenti.

Le voci in busta paga

La busta paga di un badante di livello CS, quindi, da gennaio prevede innanzitutto l’adeguamento rispetto al numero reale di ore di lavoro settimanali: alle classiche 40 (8 ore al giorno per 5 giorni), si prediligono sempre di più le 54 ore, specie per coloro i quali necessitino di un’assistenza anche nel fine settimana o persino nelle ore notturne. In ogni caso, una coppia di coniugi che voglia assumere un badante dovrà indicare uno stipendio di almeno 1032 euro mensili, al netto di contributi e cassa colf. I contributi sono obbligatori e vanno versati all’Ente Previdenziale dedicato per poter accedere alla pensione quando si verificheranno le condizioni; la cassa colf (o, più correttamente, CAS.SA.COLF), invece, è un derivato diretto del CCNL creato dall’unione di più sindacati, che tutela proprio questa categoria anche nell’ambito di agevolazioni assicurative e con il monitoraggio costante delle condizioni lavorative.

Sulla base di questa retribuzione netta si aggiungono anche voci fondamentali che riguardano le ferie maturate, il TFR e la tredicesima mensilità. Lo stesso avviene anche in caso di un’unica persona assistita, ma si parte da una cifra leggermente inferiore pari a circa 998 euro.

Vantaggi per assistito e lavoratore

Mettere in regola la figura del badante non è solo un modo per garantire i suoi diritti ed essere in linea con le leggi vigenti: porta vantaggi anche al datore di lavoro stesso. Qualora il dipendente sia malauguratamente vittima di infortunio, l’assicurazione dedicata interverrà a titolo di rimborso e tutelerà l’assistito anche se il badante ha causato danni a terzi in modo involontario.

D’altro canto, anche il lavoratore domestico il cui contratto sia in linea con le norme previste dalla cassa colf potrà godere di diritti dedicati in caso di malattia, assistenza sanitaria obbligatoria (ad esempio nel caso di intervento chirurgico o parto) e convalescenza al proprio domicilio.

Come in un regolare contratto da dipendente, anche questo dovrà essere rinnovato in modo adeguato e, in caso di risoluzione, prevedere la liquidazione corrispondente.