I pm Vittorio Teresi, Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, si presentano compatti in aula, al processo Stato-mafia, e tirano diritto, nonostante l’assoluzione di Calogero Mannino, nel giudizio abbreviato in cui all’ex ministro Dc era stata mossa la stessa contestazione di cui rispondono i dieci imputati alla sbarra nel bunker dell’Ucciardone. Udienze ravvicinate: mercoledì Mannino, ieri Stato-mafia. Senza pause. Ma in realtà l’accusa di avere raggiunto “indicibili accordi” con i boss, nel periodo delle stragi del 1992, è frazionata in più processi con imputati, testimoni, pentiti e circostanze in gran parte comuni: Mario Mori, ad esempio, in uno dei dibattimenti paralleli è stato assolto dall’accusa di favoreggiamento aggravato nei confronti di Bernardo Provenzano. La Procura ha fatto appello e così è andato comunque avanti anche per lui il processo trattativa. E la stes sa cosa avverrà adesso per lo stesso generale e per gli altri, nonostante l’assoluzione di Mannino in abbreviato.