Il tavolo per il rinnovo dei contratti pubblici potrà partire. Il governo nella manovra stanzierà, per il prossimo trien nio, 3 miliardi e 250 milioni di euro per gli aumenti contrat- tuali dei dipendenti pubblici. Una somma analoga, a carico dei rispettivi bilanci, la dovranno poi trovare anche Comuni e Regioni per incrementare le buste paga dei propri lavoratori. La notizia era nell’aria. L’aveva anticipata due giorni fa al Messaggero, il ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno.
I TEMPI Entro la fine di questa settima- na partiranno gli inviti ai sindacati a Palazzo Vidoni. Il ministro dovrebbe incontrare le si- gle prima della fine del mese. Una volta approvata la legge di Stabilità il negoziato potrà partire. Nelle more gli statali riceveranno una «indennità di vacanza contrattuale».
La manovra ha già stabilito la cifra: sarà dello 0,42% della retribuzione a partire da aprile del prossimo anno e salirà allo 0,70 per cento dal mese di luglio. Il testo del provvedimento che nelle prossime ore dovrebbe essere tra- smesso in Parlamento, prevede anche un’altra importante notizia per i dipendenti pubblici. Sarà rifinanziato il cosiddetto «elemento perequativo», il mini-bonus da circa 20 euro al mese che con il precedente contratto, quello firmato a febbraio alla vigilia delle elezioni, era stato destinato ai dipendenti con i redditi più bassi per compensare il parziale venir meno del credito d’imposta degli “80 euro”. Il bonus sarà versato fino a quando non sarà firmato il nuovo accordo che dovrà «riassorbire» l’elemento perequativo.