Ancelotti non ha dubbi: “Giochiamo la partita di campionato più importante, contro la squadra più forte e imbattibile. La Juve è una squadra che ha tante caratteristiche, qualità, organizzazione, prestanza fisica e personalità Ha esperienza. Noi non abbiamo tutto questo ma la partita, per noi, deve essere indirizzata sotto il profilo del gioco e dell’intensità per portare a casa i tre punti”. E per far vivere ai tifosi azzurri una notte magica, facendo ritrovare al campionato un po’ di interesse.
Battere la Juventus, per il Napoli, significherebbe svestirla dell’imbattibilità nel torneo e portarsi a meno 10 in classifica. La presenza di Ronaldo dona alla serata all’intero fascino che merita la sfida. “Sono proprio curioso di vederlo – ha aggiunto Ancelotti – il fatto che gioca è un problema in più per noi, perché sappiamo quanto è pericoloso. Però è giusto così”. Recuperato Mario Rui, unico indisponibile tra gli azzurri è Albiol.
E a poche ore dalla sfida clou del campionato, non manca un pensiero a lungo termine del presidente, De Laurentiis. Ha detto che Ancelotti gli farebbe il più bel regalo se chiudesse sotto il Vesuvio la sua carriera. Il tecnico Emiliano risponde così: “Io mi trovo molto bene in questa società. Quando c’è sintonia, si può continuare, senza mettere limiti”.
Sull’altro fronte, quello della Juve, a tenere banco sono state le critiche ad Allegri, scivolate nell’insulto personale, che hanno seguito la sconfitta di Madrid. Così nonostante ci sia la sfida con il Napoli, seconda forza del campionato, è inevitabile che la concentrazione sia tutta puntata sul ritorno con gli spagnoli. “Se riuscirò a passare o no questo non lo so, anche lì sicuramente saremo pronti”. Ma i bianconeri non sottovalutano la partita con il Napoli, anche se è vissuta come una tappa di avvicinamento alla notte del 12 marzo. Anche per questo è difficile pensare che i bianconeri concedano qualcosa al San Paolo.
“Ci giochiamo due terzi dello scudetto”, ha concluso Allegri. Quindi, formazione titolare e nessun turno di riposo per l’alieno Ronaldo, che non vuole correre il rischio di abbassare i giri del motore proprio quando la Juve li chiede la spinta per salire là dove non arriva da troppo tempo.