Apprendo che il ministro della Coesione Claudio De Vincenti ha detto no all’ipotesi del presidente De Laurentiis di costruire il nuovo stadio a Bagnoli. Una proposta che aveva suscitato entusiasmo tra i costruttori napoletani”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale Domenico Palmieri, esponente di ‘Napoli popolare’, nonché presidente della commissione Trasparenza dell’assise di via Verdi.

Per il patron del Calcio Napoli – continua Palmieri – come riportato dall’Agenzia Omni, servivano 100 ettari per fare struttura, albergo, 15 campi di calcio di cui 2 per i meno abbienti. Roba da far impallidire le costruzioni di Ramses II lungo le rive del Nilo. Basta infatti consultare il piano di Invitalia, il soggetto attuatore del progetto di bonifica e rilancio dell’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio, per vedere che gli ettari dell’intero Sito di interesse nazionale (Sin) sono poco più di 220. De Laurentiis ne vorrebbe la metà, che non è proprio quello che i cittadini si sarebbero aspettati al posto dell’ex acciaieria. Ma soprattutto mi chiedo chi pagherebbe il terreno su cui costruire una struttura così imponente e con un ritorno degli investimenti inevitabilmente lento. Sarebbe De Laurentiis a tirare fuori i quattrini?”.

Resto dell’idea – conclude Palmieri – che se proprio Fuorigrotta non va più bene, la nuova struttura, da costruire secondo le logiche moderne che prefigurano un grande attrattore di investimenti, andrebbe realizzata nell’area Nord di Napoli. Una zona periferica, destinata a rimanere tale se non ci saranno interventi forti da parte dell’amministrazione comunale”.