L’albero di Natale di quest’anno avrà un aspetto stranamente sinistro grazie alla pandemia, ma rischia di diventare il più brutto di tutti i tempi!!
Perché?
Perché il piddino Boccia, sprezzante della vergognosa figura che la pandemia sta facendo fare alla sanità gestita dalle regioni (situazione perfino rilevata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), subdolamente e nel buio della notte ha inserito un emendamento alla legge finanziaria, in fase di approntamento, nel solco di quella scellerata riforma del titolo V della Costituzione, ovvero svincolare la sanità da nazionale a regionale QUALE PRIMA MATERIA DI ATTRIBUZIONE DI AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Un regalo sotto l’albero di Natale da recapitare a Bonaccini, Fontana e Zaia!
Mi spiego questo vergognoso gioco alla distruzione della sanità pubblica nazionale solamente dettato da forti e sprezzanti interessi di privati del settore. Non trovo altre spiegazioni!!
La pandemia ha messo a nudo l’incapacità di regioni, anche abbuffate di denari statali, di gestire correttamente, efficacemente e tempestivamente l’evolversi della situazione. Se poi pensiamo che qualcuno dovrebbe, da circa venti anni, stabilire con legge nazionale i L.E.A e L.E.P. (Livelli Essenziali di Assistenza e Livelli essenziali di Prestazioni) questi restano solo fantasie erotiche. Pensate a ciò che è accaduto in Lombardia: all’inizio della pandemia hanno scelto di mandare i malati Covid positivi, da non ospedalizzare ad isolarsi nelle R.S.A. facendo strage di nonni; hanno continuato maccheronicamente a costruire l’ospedale in fiera a Milano mai utilizzato per poi accorgersi che non serviva lasciandolo inutilizzato (per fortuna), ma con ingente spreco di materiali e macchinari. Continuando i camici, degli amici degli amici, venivano “regalati” in barba anche alle procedure previste per legge (sopra un certo valore anche per le donazioni serve un atto pubblico verso gli enti pubblici in genere).
Per finire gli operai lombardi si ammalano di Covid per l’ingorda frenesia degli industriali ai quali non interessava il loro stato di salute. Questi operai, già figli di una sperimentale autonomia differenziata regionale sanitaria, quando si ammalano di covid, si vedono rispondere che le Asp non possono fargli il tampone però con 90 €. di visita virtuale e 450 tra tampone e visita domiciliare possono ottenere una prognosi. Se una famiglia è composta di 5 persone un operaio deve fare un prestito!!
Pensate negli USA la maggioranza degli americani ambiscono ad una sanità pubblica! Noi italiani, invece, stiamo andando verso una deriva privatizzante la sanità sull’altare dell’autonomia differenziata regionale che in maniera iniqua colpirà non solo i meridionali ma anche le fasce più deboli della popolazione del nord Italia.
Quando sento Bonaccini, Delrio o Boccia, esprimere questo tipo di proposte mi domando: ma il PD è di sinistra?
L’utopica chimera del livellamento dei Lea e dei Lep non sarà mai attuata perché corrisponderebbe a dover togliere denari pubblici alle Asp ed ospedali delle regioni ricche per permettere ai servizi sanitari meridionali di riammodernarsi. La dimostrazione lampante è la Calabria che non ha mai avuto i denari giusti per curare la popolazione con attrezzature moderne. Per far quadrare la cassa hanno chiuso ospedali assolutamente necessari. Ora, dopo questo scempio, sta andando in onda un’altra organizzata pantomima! Mi dispiace che si usi Gino Strada ed Emergency, figure a me care e rispettabili, per metterla in scena. Per quel che si capisce questi dovrebbero montare le tende ospedaliere ed approntare ospedali da campo. Si sappia che in Calabria gli ospedali, anche con padiglioni nuovi o ristrutturati da poco, sono stati chiusi solo per sanare i conti e che questa scellerata politica ha ridotto a queste miserie la sanità calabrese. Si sappia che prima del Covid, abitualmente, i malati stazionano, negli ospedali rimasti aperti, in corsia perché non sanno dove metterli. Si sappia che a Siderno hanno chiuso un ospedale nuovo per lasciare in servizio quello di Locri che casca a pezzi. A Melito Porto Salvo l’Ospedale, ospedale munito di pronto soccorso, il primo da Locri che dista una 70 di kilometri (struttura rara in un territorio prevalentemente montuoso ed impervio) ha più padiglioni chiusi. Un’indagine ha fatto luce sul pagamento doppio di ticket sanitari da parte dell’Asp reggina ed il dr. Campolo, comandato dal Commissario Scura, è morto, in circostanze strane, mentre era comandato di verificare il buco nei conti della sanità di Reggio Calabria ove si parlava, anche qui, di doppi pagamenti ma questa volta verso le aziende di riscossione utilizzate dalle farmaceutiche fornitrici. Sarà vero?! Non lo sappiamo. È certo però, perché vissuto sulla mia pelle nei svariati ricoveri familiari, che all’ospedale di Reggio Calabria mi hanno sempre chiesto di portare i farmaci in uso da casa, ed alcune volte anche quelli da somministrare, pratica che svariati anni fa non veniva applicata. È anche certo che l’entrata in vigore nazionale dell’intramoenia ha di fatto dato un colpo quasi mortale alla sanità pubblica. A Reggio Calabria capita, ma credo un po’ ovunque, che se necessiti di una visita medica specialistica ti senti dire che con la “mutua” vai in lista d’attesa magari di mesi se invece paghi (in intramoenia) hai la visita praticamente immediata nella struttura e con le attrezzature pubbliche che hai già pagato con le tue tasse. Insomma c’è l’imbarazzo della scelta del “pacco” regalo per questo Natale……
Per questo motivo non mi stancherò mai di dire che serve dar forza al Partito del Sud che pretende per il Meridione una sanità con i Lea ed i Lep del Veneto, gli altri partiti NO.
Massimo Cogliandro
Partito del Sud – Reggio Calabria