di Laura Bercioux
Chi ha volato con Alitalia sicuramente avrà mangiato lo snack tutto italiano e prodotto al Sud. Ai passeggeri e su tutti i voli, nazionali, internazionali e intercontinentali, veniva offerto uno snack di tarallini pugliesi del «Tarallificio dei Trulli» I tarallini hanno fatto il giro del mondo ma l’azienda di famiglia, i Recchia di Alberobello, rischiano la chiusura. Il 31 dicembre2014 è scaduto il contratto ed ecco che iniziano le grane per l’azienda pugliese: da novembre l’Alitalia non paga le fatture già scadute., del resto pagando l’Alitalia a sessanta giorni, quelle scadute a novembre sono le forniture di settembre e così via.
Il Tarallificio ha un credito di 116mila euro di cui 76mila con fatture, appunto, già scadute. Nonostante le email che l’azienda pugliese ha inviato alla compagnia di bandiera, dopo numerosi solleciti, l’Alitalia rispojde. Nulla di fatto. La piccola azienda a conduzione familiare ha dipendenti monoreddito ed è a rischio chiusura: 76mila euro sono una bella cifra che l’alitalia al momento non ha versato all’azienda dei tarallini.
La trattativa tra le due aziende: Alitalia propone uno sconto del 50%, la famiglia Recchia non ci sta e propone uno sconto dell’8% sul credito vantato se pagato entro il 20 gennaio. Nulla di fatto. Nell’azienda di Alberobello le cose vanno male: ci sono da pagare stipendi e fornitori. Ora che Alitalia è diventata Alitalia Sai con l’ingresso degli Emirati Arabi ad Alberobello si teme che questo possa complicare tutto.