I numeri sono da allarme rosso: 106 sale gioco, 2.115 esercizi commerciali che ospitano congegni automatici per il gioco: questi i numeri per la città di Napoli. Una spesa complessiva che, per la sola Regione Campania, si attesta su circa 9 miliardi di euro annui.
Di fronte a questa situazione, la Giunta comunale di Napoli, su proposta dell’Assessore al Lavoro, ha adottato un programma di interventi finalizzato ad aumentare la consapevolezza circa i rischi connessi al gioco, per tutelare i cittadini in condizione di maggiore fragilità sociale.
La ludopatia, entrata dal settembre 2012 tra i livelli essenziali di assistenza (LEA), rappresenta un fenomeno che ha ricadute negative sulla collettività e sulle famiglie, con costi sociali importanti che si ripercuotono, inevitabilmente, sul sistema delle amministrazioni locali, oltre a costituire un’appetibile fonte di guadagno per la criminalità organizzata, come in più di un caso è stato acclarato.
“ In questo modo la città di Napoli” dichiara l’assessore al Lavoro Enrico Panini “si schiera di nuovo con un atto concreto nel novero dei comuni che, con un apposito manifesto nazionale, promosso dalla Lega delle Autonomie, chiedono maggiori poteri per intervenire a limitare l’esplosione delle case da gioco e dei giochi con premi in denaro, in particolare fra i giovani e quanti sono indotti a cercare una presunta facile soluzione in un momento di grande crisi economica. Gli spazi di intervento dei comuni sono significativi, se pur limitati da un legislazione nazionale che è sbilanciata a favore di ingenti interessi economici”.
Il programma promuove una serie di azioni per diffondere la cultura della moderazione e dell’utilizzo consapevole del gioco, sia VLT (videolottery) che altri giochi di massa (es. gratta e vinci, scommesse sportive, ecc.) presso le categorie a rischio -i giovani in primo luogo- anche attraverso interventi di prevenzione nelle scuole, rivolti alla fascia degli studenti delle superiori.
Altra linea d’intervento riguarda, in parallelo, i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, in primis la Polizia Locale, che si chiede di intensificare per verificare che sia le sale gioco sia gli altri esercizi in cui sono installati apparecchi e congegni automatici per il gioco, presenti nel territorio comunale, operino nel pieno rispetto delle regole.
L’Amministrazione comunale, inoltre, mette al bando l’esercizio delle attività legate al gioco sul suolo pubblico e negli immobili di proprietà dell’Amministrazione comunale, mentre è previsto un sistema di premialità per esercizi pubblici virtuosi, quali locali, bar e tabaccai, ecc. che non installino, all’interno dei propri locali, video slots e apparecchi similari nonché per i condominî che inseriscano nei propri regolamenti il divieto di apertura di sale gioco e VTL o, comunque, esercizi pubblici e commerciali in cui si pratica il gioco.
Viene promossa, infine, la costituzione di una “Consulta cittadina permanente sulla dipendenza dal gioco”e di una cabina di regia interistituzionale tra Comune, Regione, ASL, Forze dell’Ordine e Monopoli di Stato, che punta al coinvolgimento attivo di tutte le pubbliche amministrazioni competenti, che hanno già manifestato la loro piena adesione all’iniziativa.
Presenti, oltre ai rappresentanti della Lega delle Autonomie, i vertici campani dei Monopoli di Stato e della Guardia di Finanza, le associazioni impegnate nel diffondere la cultura della legalità.
È stato, infine annunciato che, nel prossimo mese di marzo, sarà organizzato a Napoli, in stretta collaborazione con la Lega delle Autonomie, un convegno di respiro nazionale sul tema.