Una sentenza del tribunale di limitare la vendita di e-sigarette in Francia la scorsa settimana potrebbe costituire un precedente europeo, se non mondiale, che rischia di mettere fuori gioco la nascente industria della sigaretta elettronica. Un tribunale commerciale a Tolosa ha stabilito che l’e-sigarette si qualifica come prodotto del tabacco e dovrebbe essere venduta solo da tabaccai registrati. L’agenzia di stampa francese AFP ha detto che il giudice ha ordinato lo stop della vendita di sigarette elettroniche al rivenditore perchè stava violando il “monopolio di Stato sulla vendita di tabacco”, in cui si afferma che i prodotti del tabacco possono essere venduti solo presso i punti registrati in Francia, dove la pubblicità è anche vietata.
E ora che cosa succederà? Coma si comporterà l’Europa? Il mese scorso, l’Unione Europea (UE), secondo alcune proposte riportate dai media britannici, era intenzionata a vietare ed eliminare tutte le e-sigarette dagli scaffali dei negozi. Secondo i dati di un documento europeo riservata riportato dal quotidiano Telegraph del Regno Unito, i funzionari di Bruxelles sarebbero preoccupati per il crescente aumento delle sigarette elettroniche, uno dei prodotti che ha guadagnato maggiore popolarità nel corso degli ultimi cinque anni. Anche se è ancora di gran lunga inferiore a quello dell’industria del tabacco reale, analisi di settore, studi Euromonitor International stima che l’industria delle sigarette elettroniche ha un valore di oltre 2 miliardi di dollari a livello mondiale (le stesse dimensioni del mercato globale dei piccoli sigari). Le grandi aziende del tabacco si sono affrettati a lanciarsi in questo settore: BAT (British American Tobacco) ha lanciato la sua e-sigaretta, Vype, nel Regno Unito nel mese di luglio e Marlboro creatore Philip Morris prevede di entrare nel mercato nel 2014.