Falsificazioni documentali, messa in scena di spettacoli “fantasma”, false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti, contributi previdenziali non versati, utilizzazione di fatture false. Sono alcune delle condotte illecite emerse dalle indagini della Guardia di Finanza di Palermo, che ha scoperto un sistema di frode messo in piedi da imprenditori operanti nel settore artistico, responsabili di una truffa perpetrata ai danni della Regione Siciliana nell’ambito degli interventi di sostegno delle attività teatrali per l’anno 2008. Sono emerse responsabilità per 72 organismi teatrali – su un totale di 91 posizioni esaminate nel giro di due anni – per i quali è stato ipotizzato il reato di truffa aggravata ai danni dell’Ente Regione e falso. L’ammontare dei fondi pubblici indebitamente percepiti attraverso gli artifici e i raggiri posti in essere dagli indagati, ammonta a un complesso di 2,3 milioni di euro. L’indagine, che ha interessato strutture con sede in tutto il territorio regionale, con prevalenza nelle provincie di Catania e Palermo, trae origine da un’attività ispettiva che ha sottoposto a mirate verifiche soggetti economici aventi titolo a percepire i contributi previsti dalla legge regionale n. 25/2007, finalizzati a promuovere lo sviluppo delle attività teatrali e a favorirne la diffusione, erogati dall’assessorato regionale dei Beni culturali e ambientali e della Pubblica istruzione.
Sono in tal modo emersi diversi casi di falsità dei documenti presentati agli Uffici competenti dell’assessorato Regionale, con particolare riguardo a quelli attestanti i costi sostenuti per la realizzazione di rassegne e festival e per la produzione di attività teatrali nel corso del 2008, su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero, risultati mancanti delle specificazioni necessarie o addirittura artatamente predisposti e contraffatti. Fra i casi più significativi, quello del responsabile di un ente teatrale che, a seguito dell’esclusione al contributo per aver predisposto una “stagione” ritenuta, dai competenti organi della Regione, di “modesto livello”, ha tempestivamente provveduto a procurarsi e a produrre falsa documentazione attestante l’avvenuta rappresentazione di uno spettacolo a cui avrebbe partecipato un noto artista di fama nazionale, ma che, di fatto, non è mai stata realizzata.