di Romano Milletarì
Che la questione dei migranti sia al centro del dibattito nazionale , dentro e fuori dai palazzi , è ormai sotto gli occhi di tutti.
Le notizie relative agli sbarchi quotidiani e le recenti vicende d’intolleranza e violenza , come quella avvenuta pochi giorni fa a Roma a danno di un cittadino rumeno , rendono il problema prepotentemente attuale e concreto.
Ciò che dovrebbe essere inquadrato nell’ambito della tutela dei Diritti Umani però , invece di stimolare e risvegliare le coscienze dei governi dei principale Paesi mondiali e della stessa Onu , sta assumendo sempre più i contorni di un semplice strumento su cui fondare il maggior consenso possibile , al punto da poter sostenere senza remore che svolgerà un ruolo di prestigio nella campagna elettorale delle prossime elezioni politiche.
Se da un lato vi sono sempre stati partiti , come la Lega , che mai hanno nascosto la loro posizione anti migranti , ad esempio auspicando l’intervento delle ruspe nei campi rom o proponendo la distruzione dei barconi prima che salpino dalle coste libiche ed eritree , ve ne sono altri , come il PD del non-elettto premier Renzi che volenti o nolenti si trovano a dover ragionare su misure limitative che un tempo non avrebbero neppure preso in considerazione.
Ma se questa sembra essere l’ evoluzione della sinistra italiana , sempre più rivolta al centro e portatrice delle più ampie ed eterogenee istanze , è proprio sul fronte del centro-destra che si registrano le novità più interessanti : il Carroccio viaggia su percentuali che neanche ai tempi dei fucili caldi di Bossi aveva mai ottenuto , imponendosi oggi come principale partito dell’ area nonché terzo assoluto alle spalle di PD e m5s.
Negli ultimissimi mesi siamo stati spettatori dei ripetuti scontri tra Salvini ed il ministro Alfano , additato come maggior responsabile degli interminabili sbarchi e peggior nemico per la coalizione di centro-destra , determinando la crescita inarrestabile della Lega perfino nelle aree del Mezzogiorno , mettendo all’angolo in piccolo NCD.
Proprio nella giornata di ieri però abbiamo assistito ad un assist prestato dal governatore Maroni all’ ex amico Alfano , degno del Totti dei tempi migliori.
Vietando ai comuni lombardi di accogliere migranti nei loro territori , offre ad Alfano una duplice possibilità : rompere definitivamente con la tradizione di destra che lo contraddistingue ed avvicinarsi ancora alle posizioni del PD , sempre più partito della Nazione , oppure di replicare mostrandosi uomo di destra si , ma moderato e di governo.
In un simile contesto chi resta fuori a guardare è soltanto Forza Italia , un partito ai minimi storici crollato al di sotto del 20% che quotidianamente perde pezzi utili a rimpolpare le file dei rivali interni alla coalizione.
Che sia questo il progetto? Bypassare il placet del Cavaliere principale oppositore alla candidatura unitaria di Salvini a premier , con un Alfano alleato principale ed ancora a capo di un dicastero , oppure è più realistico aspettarsi un PD sempre più centrista e pronto ad accogliere gli uomini del NCD?
Su una cosa non ci sono dubbi : i migranti portano con se oltre alla loro immensa voglia di vivere anche una bella fetta di voti che nessuno vuole farsi sfuggire.