L’ istituto tecnico alberghiero “G. Rossini” di Napoli ha svolto un percorso riguardante il tema della legalità, moderato dal giornalista Gianni Valentino. Il percorso consisteva nell’interpretare il ruolo di cronista, scrivendo un articolo riguardante fatti di camorra. Alla fine del progetto che ha visto ragazzi impegnati nella proiezione di un docu-film su Giancarlo Siani, giornalista vittima innocente della camorra, hanno incontrato il fratello di Giancarlo, Paolo, il quale di recente è stato “intervistato” dagli studenti dello stesso istituto. L’iniziativa rientra nel progetto “Storie non frontali”che propone agli studenti partenopei un percorso alla scoperta di tre storie significative della cosiddetta città non frontale. Quella di Giancarlo Siani, per esempio… Il Sudonline.it ha scelto una delle prove di scrittura, pubblicata qui di seguito con il titolo con cui è pervenuta.

QUANDO IL TRASH INCONTRA LA MALAVITA

di Mario Vittorio D’Aquino

Tony Colombo, neomelodico, e Tina Rispoli, vedova di camorra, ora sono marito e moglie. Tante le polemiche e le teorie del perché questo matrimonio è una sceneggiata.

Suonano le campane, incessanti gli applausi e le grida della gente in Corso Secondigliano che fanno da scenario alla sfilata in carrozza e cavalli bianchi in perfetto stile malavitoso degli sposi con una processione di persone e bande musicali formate anche da ispettori della polizia (radiati poi dal comando) del matrimonio più discusso del momento: quello tra il famoso cantante neomelodico Tony Colombo e la vedova di camorra Tina Rispoli.

La location è il Maschio Angioino e, manco a dirlo, è la stessa che avrebbe dovuto svolgere una funzione per commemorare le persone innocenti morte per mano della camorra, salvo poi essere stata sostituita proprio per il matrimonio del cantante.

Ma perché discusso? E perché quello che fanno vedere in tv non è solo un matrimonio definito “trash”?

“Dietro questo matrimonio c’è ben altro di una presuntuosa messa in scena per le televisioni, dietro questo matrimonio c’è l’intenzione di far passare donne e uomini di camorra come gente giusta e innocente” dice Roberto Saviano, famoso scrittore e giornalista da anni sotto scorta per le sue inchieste e rivelazioni della malavita organizzata napoletana, in un suo report diviso in più episodi (“Camorra Entertainment”) sulla pagina web Fanpage.

Ma andiamo per ordine. Chi più e chi meno conosce il cantante Tony Colombo, ma chi è invece Tina Rispoli?

Tina Rispoli è una vedova di camorra, ex moglie dell’ormai defunto boss Gaetano Marino detto “ ‘o moncherino” per le sue mani mozzate, il quale era al comando degli Scissionisti (gruppo malavitoso che fece la guerra ai Di Lauro, famoso clan camorristico di Scampia), morto a Terracina dopo una sparatoria nell’agosto 2012.

La donna si è sempre dichiarata all’oscuro degli interessi illegali del marito, difendendosi e, aiutata nel farlo, persino in tv, a canale 5, uscendone come innocente e lontana dalle malefatte dell’ex marito.

Lucrando ancor di più su questo matrimonio incentrato sull’ostentazione del lusso e del potere, Mediaset proprio con canale 5, nei giorni scorsi, ha filmato il concerto o flash Mob non autorizzato in piazza del Plebiscito di Tony Colombo che avrebbe chiesto così la mano di Tina Rispoli.

Alla funzione hanno partecipato vari vip e cantanti neomelodici come Anthony Di Lardo; la famiglia della sposa che si identifica col tatuaggio del guanto da pugile in onore del padre, Nicola “ ‘o boxer” socio dei di Lauro; i fratelli di lei, Enzo e Raffaele, condannati ad associazione a delinquere di stampo mafioso; era presente anche il figlio di lei avuto con Gaetano Marino (Crescenzo Marino detto “McKay”) condannato a 4 anni per aver picchiato e staccato a morsi l’orecchio di un amico; un altro presente al matrimonio è Genny Carra, boss del Rione Traiano, il quale subito dopo la funzione viene condannato per associazione mafiosa; ma soprattutto, un tavolo per 8 è prenotato per i Di Lauro, famiglia che è stata a capo dell’impero criminale più famoso al mondo.

Ecco perché queste nozze sono un rituale con un significato che va oltre l’amore, vero o presunto: sanciscono la pace tra clan e un cambio d’immagine della camorra.

La gente onesta e le vittime di camorra sono i veri vinti di questo potere incontrastato troppo più forte dello Stato che si è dimostrato capace di essere subdolo per i suoi veri scopi, ma all’apparenza innocente e giusto grazie anche all’aiuto della televisione.