Oggi «il segretario dirà in modo chiaro la prospettiva che intende proporre al partito e al Paese. Dalla proposta che verrà avanzata ognuno, mi auguro, assumerà responsabilmente una posizione chiara». A metà pomeriggio è il solitamente pacato vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, a cercare energicamente di riportare ordine in un partito in fermento, alla vigilia della Direzione-fine del mondo in programma per oggi pomeriggio. Circa cinquecento presenze previste – invitati anche parlamentari e segretari provinciali e regionali – tanto da costringere a spostarsi dalla sede del partito a qualche centinaia di metri più in là, in un più capiente centro congressi; minoranza al completo (in forse solo la presenza di D’Ale-ma, in arrivo dal Sudafrica all’alba di stamani) per assistere all’atteso discorso del segretario Matteo Renzi e, da quello, capire il futuro del partito e della legislatura. Fino a ieri mattina, il lead er era convinto di rassegnare le dimissioni già nell’appuntamento di oggi, per correre al congresso anticipato al più presto, sempre con l’obiettivo del voto a giugno.