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«Il sito di compostaggio o biodigestore dei rifiuti, con annessi camion ed effetti di inquinamento, mettetelo a Chiaia o sul lungomare, e lasciate in pace gli abitanti di Scampia, che dopo anni di abbandono e colpevole incuria delle istituzioni non meritano questa ennesima mazzata». Così Angelo Pisani, presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli, dopo l’annuncio sul blog di Tommaso Sodano della conferenza stampa per la presentazione dell’impianto di compostaggio.

Un annuncio dato quasi in sordina, quello del vicesindaco, «nel vano e maldestro tentativo di scansare la valanga di proteste già abbattutasi sul Comune fin dall’emanazione del primo bando, nel 2012», è il secco commento di Pisani, che aggiunge: «nessuna delle opere preventive di riqualificazione è stata realizzata nel quartiere, dove manca la manutenzione ordinaria e perfino l’illuminazione. Nei territori civili d’Italia e d’Europa, tra l’altro, l’installazione di simili impianti, oltre che suddivisa in proporzione geografica, è preceduta da una serie di interventi stabili per migliorare le condizioni di vita degli abitanti. Non così a Napoli, dove al massimo si proclama di far installare qualche fioriera con un’elemosina alle associazioni di turno, ma lasciando ancora una volta deperire nel degrado e nell’abbandono interi palazzi assurti, grazie alla malapolitica, a simbolo della condizione umana a Scampia, come le Vele».  L’avvocato Pisani ricorda al sindaco De Magistris le precise richieste avanzate dai cittadini, tutte finora disattese: a cominciare dalla dislocazione del Campo Rom con apertura dell’Asse mediano, fino al piano di riqualificazione e al comitato di controllo sull’impianto partecipato direttamente dai cittadini.

«Scampia – annuncia il presidente Pisani – non permetterà questo ennesimo schiaffo alla dignità dei suoi abitanti e si batterà per ottenere la delocalizzazione del biodigestore, calato dall’alto senza neppure consultare gli abitanti del quartiere né, tantomeno, i rappresentanti locali della municipalità».