Manovrina in dirittura: dal pacchetto anti-evasione 2 miliardi, 7-800 milioni dai giochi, 650 dai tagli. Rottamazione delle liti fiscali e mediazione per i contenziosi fino a 50mila euro. Nuova stretta sulle compensazioni di crediti e debiti tributari e una spinta in più ai pignoramenti. Sono alcune delle ultime misure messe a punto dai tecnici del Mef per la manovrina correttiva da 3,4 miliardi chiesta da Bruxelles e in dirittura d’arrivo. Tra l’ampliamento dello split payment alle controllate pubbliche per ridurre il tax gap Iva – che ieri ha ricevuto il primo via libera Ue – e gli altri interventi antievasione il Governo punta a recuperare non meno di due miliardi di euro. Altri 7-800 milioni dovrebbero arrivare dai giochi, 650 dai tagli.

Insieme al Documento che indicherà le grandezze macroeconomiche del 2018 il governo approverà anche la manovrina di correzione dei conti di quest’anno da 3,4 miliardi. Su questo ieri il governo ha avuto dall’Europa un assist formidabile. La Commissione ha infatti dato il via libera all’estensione fino al 2020 dello «split payment», il meccanismo che consente agli enti pubblici di pagare le fatture ai fornitori privati al netto dell’Iva, versandola direttamente all’erario.

Una misura considerata in grado di portare «fino a 1,5 miliardi di euro» (secondo i calcoli del Tesoro) dalla lotta all’evasione, vale a dire la fetta più grossa della mini-manovra. Padoan ha appreso la notizia ieri durante gli incontri a Malta con i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis a margine della riunione informale dell’Ecofin. Il provvedimento, inizialmente costruito su pochi articoli, si sta progressivamente gonfiando fino ad assumere la forma di un decretone di Pasqua.

Tutto ciò mentre nel governo scoppia il caso della tassa sulla Coca Cola. Lo scontro delle ultime ore si è sviluppato sull’aumento delle tasse (circa 200 milioni di gettito) per le bevande ad alto contenuto di zucchero. La misura, subito battezzata anti-Coca Cola e dal sapore anti-Trump viste le politiche protezionistiche annunciate dal presidente Usa, è stata oggetto naturalmente di un fuoco di sbarramento da parte delle lobby delle multinazionali delle bevande gasate. Il provvedimento, che stanno adottando molti paesi europei per combattere obesità e diabete, ha figurato nel menù del Tesoro fino alle ultime ore ma è stato oggetto di un muro da parte del viceministro dell’Economia, l’alfaniano Luigi Casero. La partita delle tasse tuttavia non è ancora finita.