Un teatro giovane, come tutti quelli che ci lavorano; che sta dalla parte della gente, quella che sempre più numerosa lo dovrà affollare, che si rivolge non solo al pubblico più benestante, ma anche al mondo della scuola, a quello dell’Università, al mondo operaio e soprattutto ai giovani. Un programma lungo 14 mesi con 22 titoli di opera e balletto e 23 concerti, un cartellone che va da settembre 2015 a novembre 2016 che fa invidia ai più grandi teatri europei. Una stagione, quella del Teatro San Carlo di Napoli, che vuole sempre più aprirsi al mondo. Ben 150 alzate di sipario, uno spettacolo diverso ogni tre giorni, 4 nuove produzioni e 3 coproduzioni mai viste prima. La Soprintendente Rosanna Purchia racconta e descrive le emozioni che il teatro regalerà alla sua città e snocciola i dati di un successo e di una conferma. “Non potevamo non tenere conto delle difficoltà economiche del nostro tempo e quindi abbiamo fatto una cosa molto coraggiosa: i nostri abbonamenti costeranno 30 per cento in meno degli scorsi anni. E poi avremo quello under 30 a 60 euro e quello over 65 che avrà lo stesso trattamento”. Spiega la Purchia che annuncia il nuovo direttore artistico del teatro: Paolo Pinamonti che attualmente ricopre lo stesso ruolo al Teatro de la Zarzuela di Madrid.
“Assumo la direzione di questa stagione con grande amore. E’ una programmazione molto importante – aggiunge Pinamonti – da grande teatro europeo quella che si presenta, sia della sinfonica sia della lirica. Ma credo che ci siano tutte le condizioni per lavorare al meglio. Con il San Carlo ho sempre pensato ad un collegamento, anche appena arrivato a Madrid, infatti credo che il legame tra queste due città sia molto forte”. Pinamonti ha lavorato al teatro madrileno dal 2011 e dal prossimo autunno sarà, infatti, stabilmente a Napoli. Per De Magistris “è stato compiuto un passo avanti sulla strada della meritocrazia, non saremmo arrivati a questo senza la nostra scelta della “manifestazione di interessi” che si è svolta in trasparenza ed ha portato poi alla decisione autonoma della soprintendente. Ora si procederà con lo stesso metodo anche con le altre nomine, entro l’estate. Bisogna rafforzare marketing e comunicazione, e il ruolo del teatro all’estero perché quando “gira” il san Carlo, “gira” Napoli. Consolidare il rapporto con il pubblico e favorire gli investimenti. Il San Carlo è un bene comune e come ha detto Pinamonti deve essere un “ritrovo collettivo”. I teatri e la cultura in città sono stati al primo punto dell’incontro che ho avuto con il governatore eletto” ha ricordato il sindaco in riferimento ad un appuntamento informale con Vincenzo De Luca nei giorni scorsi. Presenti all’avvio del nuovo corso del San Carlo i rappresentanti del consiglio di indirizzo Maddaloni, vicepresidente; e i consiglieri Lignola e Tesauro.