“Basta pagare pochi spiccioli gli immigrati che cosi’ tolgono lavoro ai cittadini italiani. Una delle prime leggi che faremo, dopo aver vinto le elezioni, sara’ di alzare il salario minimo a 6 o 7 euro l’ora, cosi’ questa storia finira'”. Lo annuncia, in una intervista al Quotidiano nazionale, il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui l’emergenza profughi non e’ superata: “Che ci siano meno sbarchi perche’ hanno dato retta a noi – dice – e’ vero, pero’ un conto e’ farne sbarcare di meno, un conto e’ non mandar via i 5/600mila clandestini che dovrebbero essere espulsi”. A breve, fa poi sapere, ci sara’ un summit tra Lega e Forza Italia: “Prima di Natale. Il problema non e’ vederci tutti i giorni, i tecnici gia’ stanno lavorando al programma, ma mettersi d’accordo alla fine. Sono fiducioso, anche se c’e’ una questione per me di fondo: bisogna cambiare radicalmente il rapporto con l’Europa. Bisogna ridiscutere i vincoli che non hanno senso: il limite del 3% del rapporto deficit/pil, l’eta’ pensionabile, le regole sull’agricoltura, le banche, la pesca o l’immigrazione. Agli alleati chiedo di prenderne atto e di mettere l’interesse nazionale davanti a tutto”. Con Fdi di Giorgia Meloni, assicura, “non c’e’ una competizione. Gli avversari sono Renzi e Di Maio. Io sono contento di essere diventato un punto di riferimento per tanti orfani della politica. Piu’ cresce il centrodestra, meglio e'”. C’e’ un pericolo neonazista? “Ritengo che l’Italia – risponde Salvini – sia matura e non ci siano pericoli neonazisti, neofascisti o neomarxiani. Rifiuto le etichette: non ci sono battaglie di destra o di sinistra, ma giuste o sbagliate”.