“Il federalismo in Italia non è stato applicato compiutamente e questa è una sciagura per il nostro ordinamento”. La denuncia è di Salvatore Galiero, commercialista, revisore contabile ed ex consigliere comunale di Napoli. “La tassazione statale doveva diminuire- prosegue Galiero- e invece è rimasta inalterata, mentre sono aumentati i tributi locali. E pertanto è aumentata la pressione fiscale complessiva. Infatti gli enti continuano ad incrementare le tasse per erogare servizi ai cittadini”. Un atto di accusa circostanziato che lo stesso Galiero- candidato alle prossime elezioni regionali nelle liste di Sinistra al lavoro per la Campania- Vozza presidente- rivolge in modo particolare agli enti pubblici.
Galiero, vuol dire che per i contribuenti della Campania non c’è proprio nessuna speranza di vedersi ridurre le tasse?
“Può darsi. Ma la questione è più complessa e non solo campana. Cominciamo col dire che la riduzione sempre più drastica dei trasferimenti dallo Stato ha determinato una conseguenza quasi inevitabile. Gli enti pubblici hanno la necessità di provvedere da soli a fare risorse”.
E come?
“Nel nostro ordinamento, i Comuni, le Province- in qualche caso oggi Città Metropolitane- e le Regioni hanno la possibilità di lavorare per implementare il cosiddetto Titolo Terzo delle Entrate, ossia proprio quello sui proventi derivanti dai “Servizi”, per creare più entrate. I Comuni dovrebbero dedicarsi a gestire le risorse come un’azienda moderna. Investendo nella riqualificazione urbana potrebbero originare- grazie alle potenzialità delle bellezze artistiche, storiche e monumentali del nostro Paese- un maggiore afflusso turistico. Dai visitatori possono arrivare risorse attraverso la tassa di soggiorno oltre alle maggiori opportunità per le imprese che potrebbero rilanciare l’economia con i nostri prodotti di qualità. Invece questo non accade”.
Che cosa succede quindi?
“Gli enti locali, invece di puntare sui servizi, applicano impropriamente il metodo più semplice. Si limitano ad implementare solo il Titolo I delle entrate e cioè il gettito tributario o meglio l’imposizione fiscale. In questo modo, si applicano elevate tasse locali che rappresentano per il cittadino/contribuente un carico enorme. Proprio perché si aggiungono alla pressione fiscale già fortissima, esercitata dallo Stato”.
Per la Regione, il carico fiscale come si traduce?
“Le faccio solo un esempio. In Campania ci sono le addizionali regionali Irpef più alte d’Italia. Già questo dato mi sembra molto significativo. E i cittadini campani si trovano alle prese con una Regione che li sottopone a questo salasso a cui si aggiunge quello dei Comuni che applicano le aliquote massime previste dalla legge, per tutti i tributi locali. Un vero massacro”.