In piazza San Giovanni le sardine lanciano il guanto della sfida alla politica: la manifestazione dei centomila attesi oggi pomeriggio alle 15 a Roma, il “congressino” dei 160 promotori delle piazze italiane il giorno dopo per dare un futuro al movimento, «che non diventerà un partito» avvertono. Ancora ieri il premier Giuseppe Conte ha strizzato l’occhio ai ragazzi che riempiono le piazze in nome della Costituzione e dell’antifascismo, contro il populismo della destra salviniana: «È un movimento che mi procura simpatia, c’è voglia di partecipazione, non vedo perchè dovremmo essere preoccupati da queste manifestazioni». Conte parla dopo il Consiglio europeo a Bruxelles. Incontrarli? «Se vorranno io sono a disposizione, ma c’è molto rispetto da parte mia, non mi spingo io a propormi perche potrei essere frainteso, come un tentativo di mettere il cappello». Anche il Pd con Zingaretti tiene le distanze, a rispetto dell’autonomia il segretario non ci sarà, anche se dice: «Sarà una delle più belle manifestazioni di Roma». L’obiettivio è 100mila persone, per provare a restituire lo stesso colpo d’occhio di due mesi fa quando San Giovanni divenne la piazza dell’orgoglio sovranista. Oggi la missione è proprio l’opposto: trasformarla nella riscossa dell’antifascismo, dell’antipopulismo e del no all’odio. Un’utopia nell’Italia del 2019? Si vedrà. «Sarà principalmente la piazza di Roma. C’è stato un invito, quindi, è Roma che perde o vince questa sfida», prova a precisare Mattia Santori, portavoce del movimento. Un tentativo necessario per evitare delusioni ma l’appuntamento di oggi è in ogni caso decisivo. E, anche se le giovani sardine si tengono alla larga dai numeri, non è di secondaria importanza che siano riusciti a organizzare 80 piazze dal 15 novembre, che altre 45 ne sono in programma fino al 22 dicembre. In totale hanno radunato nelle piazze italiane già almeno 300mila persone.. «Sappiamo che tanti verranno, anche da altre città, ma questo è un movimento spontaneo, non lo sapremo fino all’ultimo», dice Ogongo. Difficile dire se ci sarà CasaPound:  «Penso non verranno», prevede Mattia Santori. Se, invece, dovessero presentarsi, comunque «qualche decina di guastatori non riuscirà a rovinare la festa», e poi «se vogliono partecipare ad una manifestazione antifascista in cui si canta Bella Ciao organizzata da un ragazzo di colore che lotta per lo Ius Soli, sono loro ad avere un problema». Nessuna bandiera. Gli organizzatori hanno chiesto di venire solo col simbolo della sardina e le sardine saranno in forma di stickers, striscioni, pescetti di carta da tenere in mano o una gigantesca che attraverserà la piazza.