di SIMONA D’ALBORA
I russi avevano puntato Napoli, lo rivela il sindaco De Magistris nel corso di un Forum all’Ansa. A suscitare l’interesse dei ricchi sovietici il Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino: “All’inizio del mandato, nei momenti di forte crisi per aver ereditato una situazione finanziaria pesante – ha detto il primo cittadino – si fecero avanti operatori russi e mi proposero l’acquisto di alcuni monumenti. Avrei risanato i conti ma avrei abdicato al mio ruolo. Pensai al film con Totò che vende la Fontana di Trevi…”
Ma a smentire le parole del sindaco è Vincenzo Trani, presidente della holding italiana General Invest e console onorario della Bielorussia, che nel giugno del 2013 affiancò il principale operatore turistico russo Tez Tour nella partecipazione al bando di gara per la gestione delle terme di Agnano. “Tutte le operazioni provenienti dalla Russia passano attraverso me e lo avrei saputo – dichiara il console – cosa avrebbero potuto farsene operatori russi di due monumenti? sarebbe come voler acquistare la fontana di Trevi, non ha senso. Vero è che i russi tentarono di incontrare De Magistris all’epoca, ma il sindaco si rifiutò di riceverli”.