Slittano i tempo per a legge di Bilancio, mentre il premier Conte e il ministro Tria a Buenos Aires a margine del G20 in corso, portano avanti la trattativa con i vertici Ue. Tra le proposte di correzione della manovra messe a punto dall’esecutivo, una ventina, potrebbe esserci anche il taglio delle pensioni d’oro, con il trasferimento nella Legge di Bilancio della proposta di legge della maggioranza. La decurtazione scatterebbe dai 20 mila euro annui di pensione in su, con aliquote variabili da un minimo del 10% ad un massimo del 20% per chi riceve oltre 500 mila euro l’anno. Non ci sarebbe il taglio dell’indicizzazione all’inflazione, e la decurtazione non riguarderebbe le pensioni costruite interamente col sistema contributivo. L’accordo tecnico c’è, ma quello politico tra la Lega e il M5S non èancora del tutto definito. Nel pacchetto degli emendamenti governativi ci sarebbero anche le nuove misure per la famiglia, dagli asili nido, ai congedi parentali, alla conferma del bonus per i diciottenni. Dovrebbe esserci anche l’annunciato taglio dei premi Inail pagati dalle imprese per assicurarsi contro gli infortuni sul lavoro e la riduzione dell’Imu sui capannoni industriali. Ma alla luce dell richieste della Ue, si lavora soprattutto sulla ridefinizione di Quota 100 e del Reddito di cittadinanza, i provvedimenti più onerosi. La Commissione Bilancio della Camera deciderà stamane il calendario dei lavori, che ormai si è fatto strettissimo. L’esame della manovra, di fatto, deve ancora cominciare: fino ad ora in Commissione è stato approvato un solo emendamento, che destina 85 milioni di euro di risparmi della Camera alle zone terremotate del Centro Italia, e ne sono stati accantonati, per l’esame successivo, ben 500