Ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli per nove persone associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e turbativa d’asta . Tra loro anche Domenico De Siano, già consigliere provinciale e regionale, attualmente Senatore della Repubblica e Oscar Rumolo, Responsabile Finanziario del Comune di Lacco Ameno, Vittorio Ciummo, imprenditore, titolare della società Ego Eco srl; Antifone Salvatore, già consigliere comunale di Torre del Greco; Rando Vincenzo, Responsabile Ragioneria del Comune di Forio; Di Matteo Giulia, Segretario Generale del Comune di Monte di Procida ed ex Segretario Generale del Comw1e di Lacco Ameno; Iannuzzi Francesco, già sindaco di Monte di Procida; 8) Gallo Carmine, legale rappresentar1te della Società C.l. T.E. e Savoia Carlo, dipendente della C.l. T.E.

In particolare – si legge nella nota dell’Aggiunto Alfonso D’Avino – il GIP ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti dei primi tre indagati e quella dell’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti degli altri sei; per il senatore De Siano il GIP ha contestualmente disposto la sospensione dell’esecuzione del provvedimento, curando direttamente gli adempimenti connessi alla trasmissione della richiesta di autorizzazione all’arresto alla Presidenza del Senato. Le indagini sono partite dopo la presentazione di un esposto da parte di tre consiglieri del Comune di Forio d’Ischia- sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Napoli mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione di atti, appostamenti e pedinamenti, sotto il coordinamento della Sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Napoli.

I molteplici elementi raccolti hanno consentito a questo Ufficio di effettuare una ricostruzione degli accadimenti, pienamente condivisa dal GIP, sulla scmia della quale è stata ritenuta la sussistenza della gravità indiziaria in ordine alle ipotesi di reato innanzi indicate, riconducibili al settore degli appalti per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani nei comuni di Lacco Ameno, Forio d’Ischia e Monte di Procida. Quanto al Comune di Lacco Ameno, dalle investigazioni sono emersi episodi di favoritismo a vantaggio della ditta Ego Eco di Ciummo Vittorio da pa11e della struttura municipale, mediante illegittime proroghe del servizio a beneficio della citata società; in cambio, e per effetto di accordi corruttivi, Ciummo avrebbe elargito diverse utilità a favore degli amministratori pubblici: segnatamente la somma complessiva di 30.000 € (corrisposta in più soluzioni a Rumolo Oscar), l’assunzione di diverse persone politicamente raccomandate, nonché la somma di € 5.000 a titolo si sponsorizzazione della squadra di calcio di Lacco Ameno (somma materialmente corrisposta a Rumolo). Quanto al Comune di Monte di Procida, l’indebito affidamento dell’appalto alla Ego Eco sarebbe avvenuta mediante alterazione dei meccanismi della gara, affidata alla suddetta società nonostante questa difettasse di alcuni requisiti previsti dal bando di gara.

La turbativa d’asta sarebbe stata resa possibile grazie all’accordo illecito raggiunto tra Rumolo Oscar (operante in nome e per conto dell’allora consigliere provinciale De Siano Domenico), Iannuzzi Franco e Di Matteo Giulia (rispettivamente Sindaco e Segretario generale di Monte di Procida), a beneficio della società di Ciummo Vittorio. Anche in tal caso, a fronte dell’affidamento dell’appalto, vi sarebbero state varie controprestazioni da parte dell’imprenditore, ovvero la corresponsione di ulteriori somme di denaro ai Rumolo (longa manus ed intermediario di De Siano), l’offe1ia di somme di denaro a Iannuzzi e l’impegno ad effettuare i rifornimenti di carburante per gli automezzi dedicati ai servizio della raccolta rifiuti presso una stazione di servizio appartenente a soggetto gradito ad esponenti politici locali. Quanto al Comune di Forio d’Ischia, sono emerse plurime collusioni dei pubblici ufficiali con imprenditori tra loro concorrenti, ovvero Gallo Carmine e Savoia Carlo, per la C.JT.E., Ciummo Vittorio ed Antifona Salvatore, per la Ego Eco. Infatti, per un’ verso vi sarebbero state elargizioni di denaro da pmie della Cile, in cambio di una serie di controprestazioni affidate -su indicazioni di De Siano e Rumolo, quest’ultimo nella qualità di presidente della commissione di gara- a Rando Vincenzo, responsabile del procedimento: questi avrebbe consentito alia società di partecipare alla gara benché priva di alcuni requisiti previsti a pena di esclusione, avrebbe modificato il bando dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offe1ie, ed avrebbe attribuito punteggi superiori, tal modo consentendo alla stessa Cl.T.E. di aggiudicarsi la gara stessa.

Per altro verso, intanto, sarebbero intervenute varie elargizioni da parte della Ego Eco di Ciummo Vittorio che, per il tramite di Antifona Salvatore, avrebbe offe1to somme di denaro a Rumolo (presidente della Commissione di gara e longa manus di De Siano Domenico), avrebbe consegnato 15.000 € a Rando Vincenzo (per ottenere la sostituzione della busta con l’offe1ia di partecipazione alia gara) ed ulteriori somme ad altro politico locale per ottenere informazioni sui punteggi di gara, in tal modo incidendo negativamente sui regolare svolgimento della gara stessa. “In virtù – scrive ancora D’Avino – della stabilità dei rapporti -che vanno anche al di là delle specifiche vicende oggetto di contestazione- e della pluralità degli episodi illeciti, agli indagati Ciummo, Antifona, Rumolo e De Siano è altresì contestata la partecipazione ad una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed alla turbata libertà degli incanti; secondo la già ricordata ricostruzione dei fatti operata dalia Procura e fatta propria dal GIP, vi sarebbe una perfetta coincidenza di interessi tra il versante imprenditoriale (rappresentato da Ciummo ed Antofono) ed il versante politico (rappresentato da Rumolo e De Siano), testimoniato anche dalla diuturna attività di procacciamento di tesserati -anche falsi od oggetto di compravendita- operata da Rumolo in vista delle elezioni del 2012 al congresso provinciale della compagine politica cui appartiene De Siano, al fine di far apparire la corrente di quest’ultimo come la più votata all’interno del partito”.

Rinuncio a qualsiasi prerogativa parlamentare per poter essere giudicato, spero nei tempi più rapidi possibili, da cittadino comune”. Lo afferma in una nota il senatore Domenico de Siano, Coordinatore regionale campano di Forza Italia. “Non ho ancora ricevuto gli atti – ha aggiunto – e pertanto non conosco nello specifico gli addebiti. So, però, che ho sempre ispirato il mio comportamento politico e istituzionale alla massima correttezza e per questo sono sereno e confido, come sempre, nel doveroso lavoro della magistratura, inquirente e giudicante, verso cui nutro piena e assoluta fiducia”. “Per cultura politica – ha poi concluso De Siano – , rimetto immediatamente nelle mani del Presidente Berlusconi l’incarico di Coordinatore regionale del partito: non voglio in alcun modo che la mia vicenda possa essere oggetto di strumentalizzazione politica e danneggiare Forza Italia.