Resto al sud, l’incentivo statale ad aprire nuove realtà imprenditoriali nel Mezzogiorno, verrà esteso ai liberi professionisti e sarà fruibile fino a 45 anni. L’ampliamento della platea sarà definito con la legge di Bilancio 2019, secondo quanto previsto dal testo bollinato e inviato al Presidente della repubblica. La manovra interviene andando a modificare due commi (il n. 2 e il n. 10) dell’articolo 1 del dl 91/2017 (disposizioni urgenti per la crescita economica nel mezzogiorno), convertito con modificazioni dalla legge 123/2017. La prima modifica produrrà un ampliamento del riferimento anagrafico per fruire della misura: se, originariamente, l’incentivo era destinato ai giovani di età compressa tra i 18 ed i 35 anni, ora il limite massimo di anzianità viene spostato di un decennio, con possibilità di fruizione fino ai 45 anni.
La seconda modifica elimina le parole «libero professionali» tra le attività escluse dalla misura rendendola disponibile, così come detto, anche ai lavoratori autonomi. L’agevolazione, introdotta nell’agosto del 2017 con la conversione del cosiddetto «decreto mezzogiorno», istituisce forme di incentivazione per i giovani del sud che intendano avviare, o abbiano già avviato in periodi recenti, un’attività imprenditoriale o professionale. La misura è rivolta ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o che trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Chi si trasferisce dovrà mantenere la residenza per tutta la durata dell’agevolazione. Il bonus consiste in un finanziamento, fino ad un massimo di 50 mila euro, articolato per il 35% in un contributo a fondo perduto e per il restante 65% come prestito elargito a tasso zero. Nel caso in cui il contributo venisse richiesto da una società, potranno essere richiesti 50 mila euro per ogni socio fino ad un massimo di 200 mila euro. Il prestito è rimborsabile in otto anni, di cui i primi due di preammortamento.
Le risorse complessivamente stanziate l’anno scorso sono un miliardo e 250 milioni. Le risorse verranno stanziate dal Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale. Secondo quanto previsto dalla legge di bilancio, l’estensione verso i professionisti e l’innalzamento dei limiti di età «non comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto alla misura continua a provvedersi nel limite delle risorse di cui al dl 91/2017, rispetto alle quali con delibera Cipe n. 74 del 7 agosto 2017, sono stati assegnati 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2014-2020. La gestione della misura sarà in capo ad Invitalia, che agirà come soggetto esecutore. Sul sito di Invitalia è possibile reperire la modulistica necessaria a richiedere l’agevolazione. Accedendo al portale è possibile, inoltre, visionare il livello di diffusione della misura: all’11 ottobre 2018 le domande in compilazione risultano 7.191, quelle presentate 4.590 e quelle approvate 1.597. Sempre sul sito Invitalia è possibile scaricare un’applicazione dedicata all’agevolazione.