Renzi guarda al 30 aprile come al gran giorno dell’incoronazione. Per Emiliano e Orlando, invece, la domenica dei gazebo potrebbe certificare una sconfitta bruciante e così i due sfidanti, in sintonia di temi e di accenti, riattizzano il fuoco sotto la cenere di una campagna soporifera. Due i fronti di scontro: le larghe intese e i duelli tv, che il governatore e il Guardasigilli invocano e che il segretario in pectore si guarda bene dal concedere.
Beppe Grillo si racconta in un’intervista ad Avvenire, e intanto i parlamentari dei 5 Stelle presentano in conferenza stampa le loro idee di politica estera, decisamente in controtendenza rispetto alla linea italiana degli ultimi anni. Fuori dalla Nato «se non cambia». E «via subito» dall’Afghanistan. I 5 Stelle rivendicano la «sovranità» come concetto chiave: sovranità politica, dei confini, dell’economia, delle risorse energetiche.
Mancano poco più di cinquanta giorni alle elezioni amministrative e per una volta il centrodestra si presenta ai blocchi di partenza unito e sotto le stesse insegne. Questa volta la formula dominante è quella del centrodestra unito, l’unica che può assicurare se non la vittoria, la competitività della coalizione. Silvio Berlusconi su questo tema non ha nascosto il suo impegno prima e la sua soddisfazione poi.