“Sulla riforma elettorale non agiremo di rimessa. E dico a Beppe Grillo, che ha 160 parlamentari decisivi per fare le cose che vogliono le persone a cui hai chiesto il consenso, firma qua sulla nostra proposta di trasformare il Senato in Camera delle autonomia e di fare una legge elettorale in cui si sappia che chi vince governa. Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente? A cambiare da domani mattina e a smettere di stare sul tetto del Parlamento per entrare in Parlamento a votare? Se su questo ci stai si fa, senno’ sei per l’ennesima volta un chiacchierone. Se non ci stai l’espressione buffone vale per te. Te lo dice il tuo amico Renzi”. E’ il giorno di Matteo Renzi che diventa ufficialmente segretario del partito dopo l’elezione alle primarie della scorsa settimana. Già ratificata la nomina di Gianni Cuperlo a presidente del partito, il secondo classificato delle primarie. Matteo Renzi, dopo aver salutato decine di presenti e notabili del partito, ha preso posto in prima fila all’assemblea nazionale del Pd, tra Marianna Madia ed Enrico Letta. Dopo una serie di immagini sul maxischermo alle spalle del palco, trasformato in una grande tastiera di pianoforte, è comparsa la scritta ‘Il meglio deve ancora venire’ prima dell’esecuzione dell’Inno di Mameli.
ENRICO LETTA – Al Congresso, prima di Renzi, ha preso la parola il premier Enrico Letta, appena tornato da Beirut. “Vorrei ringraziare i segretari che hanno preceduto Matteo Renzi, Gugliemo Epifani e Pier Luigi Bersani. Il loro lavoro è stato importante” per traghettare il Pd nell’ultimo anno, ha detto il premier Enrico in un passaggio del suo intervento. “Voglio ringraziare i candidati che hanno conteso a Matteo la segreteria – ha concluso – Gianni Cuperlo e Pippo Civati e vorrei ringraziare Gianni Cuperlo per aver accettato la presidenza del partito”. A 8 mesi dalla mancata elezione di Romano Prodi al Quirinale, ha aggiunto, “siamo qui in una condizione in cui il nostro partito è il baricentro e il pilastro della democrazia italiana, vorrei che fosse chiaro a noi stessi”. “Dobbiamo lavorare Matteo – ha detto Letta rivolgendosi direttamente a Renzi – perchè dai giornali si tolgano i retroscena tra noi due”. “Basta, è inutile che scriviate – ha detto rivolgendosi ai giornalisti – non ci sono retroscena. C’è bisogno di unità nel nostro partito. Dall’unità del Pd dipende il futuro del nostro Paese”. Poi il presidente del Consiglio ha voluto puntualizzare: “Renzi ha stravinto le primarie, ha scelto Cuperlo alla presidenza perchè ha capito che tutti insieme dobbiamo lavorare per uscire dalla crisi con un ruolo centrale dei partiti. L’Italia ce la farà se il Pd ce la farà , uniti non ci batte nessuno”.
Quando Matteo Renzi ha preso la parola ha parlato dell’incarico a Cuperlo e del futuro del partito: “La richiesta a Gianni Cuperlo di diventare il presidente del Pd, è tutto tranne che un ‘do ut des’, il partito ha indicato qual è la direzione, ma insieme si è capaci di riconoscere meglio pregi e difetti uno dell’altro”. “Non si tratta di fare la pace tra noi e Berlusconi ma tra noi e gli italiani”, ha aggiunto Renzi, per il quale la sua elezione alla guida del Pd è “un’occasione per cambiare l’Italia attraverso il Pd”. Si tratta, ha spiegato Renzi, di “un ultimo appello perchè l’Italia restituisca la dignità della politica”.