Non ci sarà “showdown” come fanno sapere i renziani, ma le “dicerie” si dovranno tradurre in fatti. L’attesa è che la Direzione del Pd fissata per oggi alle 15 faccia chiarezza nel duello tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il segretario-sindaco Matteo Renzi. Il Rottamatore incalza, dinanzi a un governo che considera “scarico” si aspetta le dimissioni del guidatore. Ma “le dimissioni – risponde il guidatore – non si danno per dicerie o manovre del palazzo, per un retroscena. Il rispetto delle istituzioni merita chiarezza. Chi vuole venire qui al posto mio deve dire cosa vuole fare. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Il Pd e il suo segretario devono assumersi le proprie responsabilità”. Renzi non se lo fa ripetere due volte. “Leggo tante ricostruzioni sul Governo – scrive su twitter -. Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto”. Come promesso, Letta cala sul tavolo il suo “Impegno 2014”, quel patto “convincente” attorno a cui si dovrebbe stringere la maggioranza per garantire all’esecutivo una nuova boccata d’ossigeno. Senza fissare una data di scadenza: “Non metto una data a Impegno Italia, questa legislatura deve farci uscire dall’emergenza. La durata di Impegno Italia per me è legata al compimento delle riforme, cioè della legge elettorale, del Senato, del titolo V della Costituzione”.