Dopo Parigi, Berlino. Dopo l’incontro con il presidente francese François Hollande, il premier Matteo Renzi vedrà oggi la cancelliera Angela Merjkel. Steffen Seibert, portavoce della Merkel, ha detto che il governo tedesco è consapevole del programma ambizioso annunciato dal presidente del Consiglio. Il tour europeo di Renzi si concluderà con il Consiglio europeo del 20-21 marzo. Intanto poche ore prima di volare a Berlino il premier in un’intervista al Tg5 dà alcune anticipazioni di quello che dirà una volta arrivato alla Bundeskanzleramt. “Ad Angela Merkel voglio semplicemente mostrare il percorso di riforme che l’Italia ha in testa, un percorso che non ha fatto nessuno in Europa in questo tempo”. E ripesca alcune metafore sulla scuola già utilizzate in passato, di recente dl suo predecessore a Palazzo Chigi Enrico Letta. “Non siamo – dice – gli alunni somari da mettere dietro la lavagna, siamo l’Italia e se facciamo bene il nostro dovere, noi saremo alla guida dell’Europa e non l’ultimo vagone tra quelli ritardatari”
E ancora: “Se abbiamo fatto errori siamo pronti a rimediare, ma siamo l’Italia e dobbiamo riprenderci l’orgoglio di essere italiani”. E sui tagli in arrivo apre a modifiche sulla spesa per gli F35. “Il ministro Pinotti ha ragione a dire che risparmieremo molti soldi dalla Difesa:3 miliardi di euro, non tutti dagli F35, ma dal recupero delle caserme e dalla riorganizzazione delle strutture militari. Sugli F35 continuiamo con i programmi internazionali e una forte aeronautica ma quel programma sarà rivisto”, ha detto Renzi. Il premier è ritornato anche sulle polemiche degli ultimi giorni con i sindacati sul tema del lavoro.
“Il problema non è discutere di norme, ma garantire la possibilità di assumere. Semplificare le norme sul lavoro non significa dare più precarietà ma consentire ai ragazzi di lavorare. A me interessano loro non gli addetti ai lavori, che siano sindacalisti o le associazioni dei categoria”. Dopo l’incontro di sabato all’Eliseo con Francois Holland, il presidente del consiglio va in Germania accompagnato dai ministri Padoan, Guidi, Mogherini, Pinotti e Lupi. “Vogliamo guidare l’Europa non per sei mesi nel semestre di presidenza, ma per i prossimi 20 anni e se ce la faremo daremo ai nostri figli un’Europa diversa”, ha concluso. L’attesa per l’incontro di oggi è legato anche al giudizio che darà la Germania sulle intenzioni del governo Renzi sui patti Ue in materia economica. Ovvero: il premier non ha nessuna intenzione di sforare il tetto del 3% ma di mantenersi appena sotto, sì. Renzi arriva a Berlino reduce dall’incontro col presidente francese Hollande, un incontro giudicato positivamente all’Eliseo.