“Ci sono 180 miliardi euro di fondi europei. Trasparenza e efficacia. Per questo oggi Napoli, Reggio Calabria, Palermo”. Su Twitter il premier Matteo Renzi sintetizza così il significato del suo viaggio in alcune delle città-chiave del Mezzogiorno. Una trasferta all’insegna dello slogan “l’Italia riparte”, cominciata proprio con un tweet: “A Napoli, Secondigliano, dentro le scuole. La lotta alla camorra, la scommessa per una cittadinanza diversa parte da qui”. In agenda a Napoli anche un intervento in Prefettura. “Se l’Italia fa l’Italia noi siamo in condizione di guidare l’Europa e non è vero che il Sud è spacciato per cause esterne. Possiamo rimettere in moto la speranza non soltanto in questa parte del Paese, anche se non voglio minimamente ignorare le cause storiche e strutturali che hanno portato la situazione al punto in cui è giunta in questi anni”, ha detto Renzi. “In vista del determinante passaggio sulle Europee – ha proseguito – noi vogliamo smontare due considerazioni: che l’Italia sia il problema dell’Europa e che il sud sia il problema dell’Italia. L’Italia deve fare l’Italia. Abbiamo il dovere di non indietreggiare di mezzo centimetro rispetto alle riforme intraprese. Dobbiamo dare del tu al presente e alla realtà”. Quanto all’uso dei fondi Ue, “in 20 anni si sono perdute occasioni oggettive e noi chiediamo l’impegno a lavorare insieme, ma anche a intervenire direttamente noi” nel caso in cui le Regioni non sappiano gestire le risorse a disposizione, ha avvisato Renzi. “Non si può consentire a nessuno di non spendere o spendere male. I denari che il Paese non sta spendendo o in alcuni casi spende male gridano vendetta”.
Il presidente del Consiglio ha poi citato gli esempi virtuosi della Polonia (“se facessimo come i polacchi, non avremmo il deficit infrastrutturale nel Mezzogiorno”) e della Germania. “I punti di partenza per me – ha quindi dichiarato il premier – sono due: la scuola e il lavoro. La scuola vista come il punto di partenza nella lotta contro criminalità organizzata e come avamposto contro l’illegalità per la quale da qui a sei mesi apriremo 10muila cantieri. Il lavoro attraverso il progetto ‘Garanzia-giovani’ che vale 1,7 miliardi e che ha l’obiettivo di contrastare la piaga della disoccupazione e in particolare di quella giovanile”. Renzi ha poi accennato alla vicenda Expo affermando che “mentre c’è chi vuole bloccarlo, noi non soltanto investiamo ma giochiamo il jolly. Forse perderemo dei voti ma almeno creiamo occupazione” e, ha sottolineato ancora, tuteliamo il nostro settore agroalimentare. “Il mio auspicio – ha aggiunto – è che il giorno dopo le elezioni europee sia chiaro il mandato delle istituzioni europee”, e cioè “garantire la possibilità di escludere dal patto di stabilità i fondi di cofinanziamento e i fondi di sviluppo e coesione”. Infine la chiosa vigorosa del premier: “Il Sud non è il problema dell’Italia ma il Sud è il problema del Sud. Il governo c’è perché se perde qui perde la sfida Paese”. Renzi esprime comunque fiducia rispetto alle elezioni europee: “Secondo me questa volta il Pd vince. Porteremo a Bruxelles tutte le cinque capolista del Pd”. Temi declinati, seppure con differenti accenti e sfumature, anche nelle successive tappe di Palermo e Reggio Calabria.