Spaccio, furti, detenzione di esplosivi. Il fenomeno della microcriminalità a Reggio è certamente aumentato negli ultimi anni. Non si può parlare di una vera e propria emergenza, visto anche il contesto
territoriale nel quale a preoccupare è soprattutto la presenza capillare della criminalità organizzata, ma certamente quello dei reati predatori è un fenomeno che negli ultimi tempi comincia a divenire più pressante nella città dello Stretto. Lo sanno bene gli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria, diretti dal vice questore aggiunto Giuseppe Giliberti. Ogni notte praticamente in trincea, a tentare di arginare questa recrudescenza del fenomeno criminale sul territorio urbano. Negli ultimi giorni sono stati ben tre gli arresti operati dagli agenti della Questura reggina, in tre contesti diversi, per tre reati diversi, tutti però magistralmente gestiti dagli uomini in divisa della Polizia di Stato.
Spaccio di cocaina a Santa Caterina – Quella dello spaccio di stupefacenti è una piaga che in città non conosce confini territoriali. E’ di ieri la notizia dell’operazione di controlli straordinari nel quartiere di Ciccarello, zona sud. Sabato notte invece è stata la volta di Santa Caterina, dove gli agenti della Questura reggina hanno messo in atto una serie di controlli mirati proprio alla prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti. Proprio durante uno dei controlli gli agenti sono riusciti ad accertare la presenza di un modesto quantitativo di cocaina pronta alla vendita in casa di un 26 enne reggino, successivamente arrestato. Alla vista dei poliziotti il giovane ha tentato prima di gettare la sostanza dal balcone e subito dopo è riuscito a liberarsene gettandola nel water. Un espediente che però non è sfuggito agli agenti dell’Ufficio Prevenzione che sono riusciti a rintracciare il tombino di scarico dell’abitazione e a recuperare la sostanza custodita in quattro piccoli panetti ricoperti da stagnola.
Furti in esercizi commerciali – L’attenzione nei confronti degli esercizi commerciali Risale a pochi giorni fa l’ultimo intervento degli agenti della Questura reggina. Protagonista della vicenda una giovanissima reggina, appena 19enne, che ha tentato di rubare dall’interno di un frequentato negozio del Corso Garibaldi tre giubbotti per un valore complessivo di 350 euro. La giovane ha infilato la merce all’interno di una grande busta di plastica e ha tentato di uscire dall’esercizio commerciale incurante del sistema antitaccheggio che ha fatto scattare l’allarme richiamando l’attenzione di un ”Poliziotto di Quartiere”, figura introdotta pochi anni fa proprio con l’obiettivo di frenare gli episodi di microdelinquenza, che l’ha inseguita ed immediatamente bloccata.
La questione Arghillà – Il quartiere a nord della periferia reggina è certamente anzitutto una questione sociale. Questione che però, da anni ormai, va di pari passo con l’allarme criminalità. L’ultimo episodio scoperto dagli uomini del Vice Questore aggiunto Giliberti riguarda un 28 enne reggino resosi responsabile del reato di detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente. L’episodio risale alla notte tra il 15 e il 16 aprile. Gli agenti della Questura reggina notavano i movimenti sospetti di un’auto con tre uomini a bordo che in maniera evidente tentavano di aggirare un posto di controllo della Polizia. Inseguita l’auto, che inizialmente era riuscita a far perdere le sue tracce, gli agenti riuscivano infine ad individuarla in un luogo isolato con a bordo solo uno dei tre uomini precedentemente avvistati che tentava di nascondersi abbassandosi sul sedile. In seguito a perquisizione l’uomo veniva trovato in possesso di due involucri rigidi di forma cilindrica, dotati di miccia, della lunghezza di 12 centimetri, contenenti ognuno 17 grammi di polvere pirica. Una sorta di grossi petardi, certamente non ad alto potenziale, ma in grado comunque di arrecare seri danni a cose o persone nel caso di un’esplosione a distanza ravvicinata. Un episodio che va ad inserirsi nella lunga scia di reati accertati nel quartiere di Arghillà, una vera e propria trincea della legalità cittadina, il luogo dove forse si concentrano con maggiore evidenza le contraddizioni della Reggio del disagio e dell’illegalità.L’allarme prostituzione – Un fenomeno, quello della prostituzione di strada, da tempo attenzionato dalle forze dell’ordine cittadine. Negli ultimi tempi sono stati ben 12 i rimpatri di giovani prostitute straniere. Un’operazione resa possibile grazie alle segnalazioni dei cittadini ed alla collaborazione con l’ufficio immigrazione della Questura reggina. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’obiettivo di arginare un fenomeno, quello della prostituzione, fortemente aumentato negli ultimi anni in particolare in alcune zone della città.