Si avvicina Il voto di domenica e si moltiplicano polemiche e annunci di denunce. Come quello fatto da Grillo a Renzi, «reo» di aver mostrato in tv un fac-simile ipotetico di una scheda con la quale si voterà al Senato. Contemporaneamente scoppia un altro caso: Il Csm apre una pratica contro Il presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Caruso, che ha postato su Facebook un messaggio nel quale spiegava che la riforma è basata su «corruzione» e «clientelismo». Parole che il ministro della Giustizia Andrea Orlando commenta così: «Sono inaccettabili i toni da propaganda che pregiudicano funzioni e credibilità dei magistrati». Da questa sera, a mezzanotte, scatta il silenzio elettorale. Pausa di riflessione opportuna visto il livello dello scontro, sempre altissimo. E mentre scadono i termini per il voto all’estero, la Farnesina denuncia la diffusione di «notizie false» e sostiene d’assoluta impar zialità» delle rete diplomatica. Non ne sono convinti i leghisti, che ieri hanno presentato un’interrogazione per chiedere conto delle modalità di invio dei plichi elettorali, che in Sud America avvengono per affidamento diretto in ogni ambasciata e consolato. E battaglia, domenica sera, si annuncia anche nel centro della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, dove verranno scrutinate le schede di chi ha votato all’estero: il Comitato del No manderà lì 200 volontari, e a controllare arriveranno anche i rappresentanti del Sì. Grillo, intanto, fa sapere che denuncerà il premier per «abuso della credulità popolare», a proposito della scheda elettorale del Senato, il cui facsimile è stato mostrato due giorni fa Le motivazioni di Prodi sono contraddittorie.