Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale (M24A-ET) della Basilicata esprime grande disappunto per le valutazioni espresse dal Presidente della Regione, Vito Bardi, sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato dal Governa italiano.
L’esultanza con la quale Bardi ha accolto la mortificante promessa di destinare al Sud soltanto il 40%, anziché il 70% delle risorse del Recovery Fund, spettanti in base ai criteri indicati dall’Unione europea, suona come una ingloriosa resa a difendere gli interessi della nostra realtà rispetto alle pretese e agli egoismi delle regioni più ricche.
Con tale atteggiamento, che porta a giustificare lo scippo di circa 60 miliardi di €, il Presidente della Regione accetta, a cuor leggero, non solo di rinunciare ad una occasione irripetibile per realizzare un vasto programma di interventi per lo sviluppo, condannando la Basilicata a vedere ulteriormente aggravato il divario già esistente con le Regioni del centro nord, ma finisce anche per smentire se stesso rispetto a quanto precedentemente affermato e sostenuto sull’indirizzo e sui contenuti del Piano.
Non va dimenticato, infatti, che prima del Governo Draghi, Vito Bardi è stato tra i primi firmatari e tra i più attivi sostenitori della proposta di Piano di Ripresa e Resilienza predisposta dal M24A-ET e fatta propria da tutti i Presidenti, tranne la Sardegna, delle Regioni meridionali, e che la Regione Basilicata stessa aveva messo a punto un programma di interventi necessari per un importo complessivo di oltre 13 miliardi di € che, alla luce dello stato delle cose e degli spiccioli che arriveranno, suona come una clamorosa sconfessione del proprio operato.
Nessuno dei grandi progetti ipotizzati, dalla trasversale Lauria-Candela all’innovazione della mobilità con l’idrogeno, ai servizi indispensabili per il turismo e le attività produttive, potrà, pertanto, essere realizzato con le limitate risorse del PNRR, e ancora una volta bisognerà accontentarsi del poco fumo negli occhi derivante dagli interventi di ammodernamento di alcune arterie stradali e della tratta ferroviaria Battipaglia-Taranto, da adattare per una finta alta velocità.
Opportunamente, il Piano elaborato dal M24A-ET secondo la formula dettata dall’UE per recuperare i divari tenendo conto non soltanto della popolazione ma anche del PIL/pro capite e del Tasso di disoccupazione, prevede di destinare alla Basilicata 2,2 miliardi di €, che è quanto spetta e non quanto viene miseramente concesso con il Piano governativo, che va contestato e contrastato in ogni sede.
Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale ha annunciato di essere già pronto a mettere in atto una specifica iniziativa verso l’Unione Europea per pretendere il rispetto dei criteri previsti nella ripartizione delle risorse del Recovery Fund, oppure a bloccarne, in caso contrario, il trasferimento all’Italia, invita, pertanto, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi a rivedere la propria posizione, sostenendo ed aderendo all’iniziativa del M24A-ET e della Rete deli oltre 500 Sindaci del “Recovery Sud”, proprio per evitare di ampliare ulteriormente gli insopportabili divari già esistenti in Basilicata e nel Sud con il resto del paese.
Intanto, nella giornata di sabato 1° maggio, il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale ha organizzato, anche in collegamento con il Presidente Pino Aprile, una giornata di protesta e di sensibilizzazione che si svolgerà a Venosa, con un sit-in e la diffusione di materiale informativo al fine di sensibilizzare la cittadinanza lucana sul grave atto di penalizzazione della nostra realtà che il governo si appresta a compiere.
“Se nel passato – spiega il Referente regionale del Movimento, Nicola Manfredelli – il Sud e la Basilicata, in particolare, sono stati pesantemente discriminati, è stato possibile perché ce ne siamo stati buoni e zitti, subendo ogni tipo di ingiustizia e disuguaglianza. Adesso, però, anche grazie all’impegno del Movimento 24 Agosto, non è più così e registriamo con soddisfazione che il principio dell’Equità viene fatto proprio da fasce sempre più ampie di cittadini e di amministratori”.