Ramin Hossein Panahi, 23 anni, è stato arrestato nel Giugno 2017 in Sanandaj, la capitale della Provincia Curda in Iran, accusato di essere un membro del partito di opposizione curdo Komala.
Panahi è condannato a morte e sarà giustiziato a giorni.
Dopo l’esecuzione del 18 Giugno di un altro prigioniero politico, Mohammad Salas, membro della comunità Gonabadi Sufi Dervish iraniana, il regime di Teheran mostra nuovamente il suo volto repressivo attuando un processo farsa al fine di soffocare ogni possibile opposizione politica e religiosa. Nel silenzio assordante delle istituzioni internazionali il governo iraniano continua, ormai da anni, a violare i diritti umani: – la libertà di espressione, libertà di religione e culto è inesistente;
– le autorità giudiziarie continuano ad imporre ed eseguire, anche in pubblico, pene crudeli e disumane equiparabili a tortura.;
– le minoranze etniche iraniane, come arabi ahwazi, azeri, baluci, curdi e turkmeni subiscono una radicata discriminazione
-Le donne sono discriminate nella legge e nella prassi…
Vogliamo che l’esecuzione di Rahamin venga annullata! Chiediamo la condanna da parte del Governo Italiano delle politiche criminali in atto in Iran.
Libertà per Ramin! Libertà per il popolo iraniano!!!!
Presidio Lunedì 25 Giugno alle 18 in Via Etnea (Angolo via Prefettura).