Accarezza la sua bambina nata una ventina di giorni fa in un lager della Libia. Adesso è al sicuro, nella termoculla in neonatologia dell’ospedale di Ragusa. E’ tornata dal porto di Pozzallo la giovane Aster, accompagnata da un operatore, per rivedere la sua piccola che ha dato alla luce da sola in un capannone.
Aster e la neonata sono arrivati in condizioni precarie nel porto ragusano sabato notte, con il vecchio barcone stracolmo di migranti, dopo 3 giorni in mare.
Per parecchi mesi ha subito torture. Poi è riuscita a pagare i trafficanti di uomini che l’hanno tenuta segregata e violentata da anni. Era un maltese. Dice di essere stata rinchiusa molti mesi dai trafficanti di uomini anche in luoghi sottoterra, senza luce, né acqua, né cibo.
Chi non aveva i soldi veniva torturato. La giovane ha visto morire persone di fame e a causa dei maltrattamenti. La ragazza Eritrea adesso sta meglio. Anche le condizioni di salute della neonata stanno migliorando: E’ stata reidratata per via endovenosa e adesso pesa 2 kg 830, anche le lesioni cutanee che aveva al momento dell’ingresso in reparto sono migliorate.
Aster insieme con la sua piccola spera di poter raggiungere il marito, che da 5 anni vive in Svezia.