Di Vincenzo Musacchio
Dopo oltre venti anni, nei quali mi sono dedicato anima e corpo allo studio delle strategie di lotta alla corruzione, mi sono reso conto che sia arrivato il momento di usare le maniere forti . Al fianco di una efficace attività di prevenzione occorre una repressione attuata con pugno di ferro . Molti cittadini sono ormai diventati complici dei corrotti, altri impauriti da quello che accade ogni giorno intorno a loro sono ancora molto indecisi se schierarsi con i pochi onesti rimasti o con i corrotti che ormai sono la maggioranza. Non c èè più tempo da perdere, occorrono regole ferree utili allo scopo e che valgano per tutti, in un clima di assoluto rispetto per la legalità. Questo è un scenario in cui occorre essere intransigenti lanciando il messaggio forte che i corrotti finiscono in galera e ci restano. E indispensabile ridurre al minimo ogni situazione di illegalità connessa al malaffare e alla corruzione. Il nostro Paese è diventato un territorio troppo diverso rispetto ad altre realtà europee ed internazionali. Non è possibile essere l ultima Nazione in Europa e tra le ultime al mondo per gli alti livelli di corruzione. Siamo uno dei pochissimi Paesi in cui è ormai ampiamente dimostrato lo stretto rapporto tra criminalità organizzata e corruzione. Sugli oltre settantamila detenuti (dati 2014) si contano soltanto 11 accusati per corruzione, 26 per concussione, 46 per peculato (cioè per furto di denaro pubblico), 27 per abuso d ufficio aggravato. Vi sembra che lo Stato stia lottando la corruzione? Ciò che mi colpisce ogni giorno di più è anche l atteggiamento dei cittadini. Non si fidano più delle istituzioni deputate alla lotta contro la corruzione e sono in una situazione di perenne attesa. Cercano di capire se lo Stato comici a fare sul serio o se invece si ritroveranno a dover interagire ancora con i soliti corrotti di turno e quindi a dover sottostare alle loro regole. Forse esagero nel dire che sono pochissimi i luoghi dove non si perpetrano reati di corruzione. Come studioso del fenomeno, ho elaborato un progetto sulle strategie di lotta alla corruzione che ha avuto grandissimo successo all estero ed è stato finanziato e supportato in Spagna. In Italia, purtroppo, è già morto prima di nascere. E questo la dice tutta sulla volontà di questo Paese di combattere efficacemente la corruzione. Credo oltre all auspicato pugno di ferro bisognerà ricucire anche il rapporto di fiducia tra Stato e cittadini incidendo efficacemente su un cambio di mentalità da parte di entrambi. Il lavoro sarà profondo e complesso ma non bisogna arrendersi e darla vinta ai tanti corrotti che vogliono dominare questo Paese.