Anche nel 2014 il segno meno continua a caratterizzare la raccolta pubblicitaria in Italia. La Nielsen fotografa un mercato degli investimenti a marzo fermo a -1,9% rispetto allo stesso mese del 2013. Nel I trimestre la raccolta totale è stata invece di un miliardo 539 milioni (-3,3% su anno), pari a circa 53,1 milioni in meno sul periodo gennaio–marzo dello scorso anno. Buoni segnali per la televisione che chiude il mese con un promettente +5,1%, confermando la crescita già vista nei primi due mesi anche per il periodo cumulato gennaio–marzo, chiusosi a +2% con una raccolta totale di 923 milioni. Poche novità per il mezzo stampa che conferma la perdurante difficoltà nel raccogliere investimenti pubblicitari. I quotidiani chiudono il trimestre a -15,7% (191 milioni) e i periodici si fermano a -14,6% (107 milioni). Anche il dato del singolo mese è pesantemente negativo, rispettivamente a -14,9% e a -14,5%. Continua il buon momento della radio che chiude il periodo cumulato a +6,3% con raccolta a quota 81 milioni. Internet, relativamente al perimetro attualmente monitorato, torna in positivo con un significativo +3% a marzo, che però non basta a tenere in attivo la situazione del trimestre, fermo a -2,7%. Ancora in negativo il Cinema, il Direct Mail e l’Outdoor.
Per quanto riguarda i settori merceologici, buoni segnali arrivano dai comparti ai primi posti del ranking di spesa. A marzo sono in pareggio gli alimentari (-2,4% a gennaio–marzo) e in forte crescita l’automotive, con +25,9% mensile e un incoraggiante +8,2% nel trimestre. Conferma le ultime buone performance il pharma, grazie al +7,2% registrato nel periodo cumulato. Ancora in forte calo la telefonia, già in vistosa frenata anche il mese scorso: il trimestre si chiude a -25,8%. In crescita il settore dei media (+5,9%), della distribuzione (+6,9%) e della finanza (+10,6%), a dimostrazione del ritorno a un moderato ottimismo: tra i primi 10 comparti, 6 sono tornati in “terreno” positivo. Inoltre, seppur limitata allo 0,3%, è ugualmente importante anche la crescita degli investimenti complessivi dei primi dieci top spender del mercato pubblicitario.