Pubblica amministrazione, si cambia. Arrivano sul tavolo del Consiglio dei ministri le linee guida per la riforma degli statali. Previsti licenziamenti per i dirigenti, premi legati ai risultati e non “a pioggia”, prepensionamenti, voto dei cittadini agli impiegati, interventi di semplificazione che toccano anche la giustizia amministrativa. Il premier Renzi ha anticipato, dagli studi di Porta a Porta, che il pacchetto prevede “misure che faranno discutere”, convinto che si tratti di un “intervento difficile” per il quale “non basta la Nasa, servono i marines”. Poi la rassicurazione: nessuno verrà licenziato.
Gli 85mila esuberi indicati dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli sono solo “teorici”.
A beneficiare delle nuove borme saranno soprattutti i cittadini che avranno un’identità digitale, con “un pin che permetterà l’accesso ai servizi pubblici” ha detto ancora Renzi. Insomma, “mai più code per un certificato”. Ad aggiungere qualche particolare in più il ministro della Pa Marianna Madia che ieri ha illustrato i capisaldi della riforma ai rappresentati di Regioni, Province e Comuni. Il riassetto, ha spiegato, si articolerà in cinque parti: semplificazioni, mobilità, dirigenza, open data e riordino degli enti. Per ognuni capitolo verrà avviato un tavolo, con cadenza settimanale, così da arrivare al varo della riforma in un mese e mezzo. Probabilmente si articolerà in un decreto e in un disegno di legge delega.