di UMBERTO SPURIO
Mi occupo di problemi sociali e sindacali ed è in questa veste che chiedo ospitalità per il mio intervento.
Vivo a Ischia dove, come molti di voi sanno, vi sono oltre 350 alberghi di ogni categoria, con e senza terme.
Ho numerosi amici che ogni anno vanno via dall’isola per prestare la loro opera all’estero, Svizzera e Germania, oppure sulle Alpi. Ma tanti altri non possono farlo, penso alle lavoratrici mamme con bimbi ancora in tenera età, o con problemi in famiglia (crisi di coppia, parenti gravemente ammalati da accudire, eccetera). Queste lavoratrici e lavoratori avranno serissimi problemi con la Naspi, li hanno già seri poiché, almeno a Ischia, è diventato oltremodo difficile fare anche i 6 mesi e sempre più frequentemente sono gli stessi lavoratori che devono versare una parte dei contributi per avere la disoccupazione; queste lavoratrici e lavoratori non possono lasciare la loro casa per il periodo in cui l’albergo é chiuso e spesso alla sua riapertura non vengono riconfermati.
A parte le iniziative che i sindacati stanno mettendo in campo sul problema NASPI, io propongo una soluzione che non esclude le attività sindacali, anzi, proprio loro potrebbero darsi da fare per attuarla insieme a tutti i lavoratori interessati. E vengo al dunque: in Italia esiste una legge che permette ai lavoratori di costituirsi in cooperativa per acquisire una ramo di azienda o l’azienda intera, incluso edifici e macchinari, si tratta della legge L. 49/1985 (Legge Marcora, scarica qui il testo). Con essa si possono ottenere finanziamenti agevolati fino al 70% anche per creare cooperative nel settore turistico alberghiero. Nella fase attuale esistono sul mercato strutture alberghiere in vendita a prezzi interessanti rispetto al passato quando il mercato era più florido. Una cooperativa di lavoratori potrebbe rilevare una o più di queste strutture e gestire in proprio l’albergo. I lavoratori associati in cooperativa non mirano al profitto, a loro basta conservare il posto di lavoro e portare a casa lo stipendio.Dunque possono ridurre i costi di gestione senza intaccare la qualità dei servizi che, anzi, possono anche migliorare, per esempio migliorando il rapporto cameriera/camere per lavorare con meno stress e offrire un miglior servizio ai clienti. Attraverso la cooperativa i lavoratori posso anche inventare nuove formule, per esempio aprire al territorio l’albergo nei periodi morti per ospitare corsi di danza, di teatro e quant’altro. A Ischia, per esempio, la location si presta per un turismo congressuale per tutto l’anno, grazie alla bellezza dei luoghi, alle terme, al microclima, alla vicinanza ad hub di trasporto internazionali (Porto di Napoli, Aeroporto di Capodichino, Stazione Ferroviaria di Napoli). Non vi sono limiti alle iniziative e alla fantasia poiché sarebbero i lavoratori stessi ad autogestire con la cooperativa i servizi alberghieri, ogni reparto farebbe la sua riunione ogni giorno e le strategie di mercato ed organizzative sarebbero solo sotto la direzione dei lavoratori riuniti in assemblea.
Esistono già esperienze in questo campo: in Argentina l’Hotel Bauen, noto 4 stelle a Buenos Aires, è in autogestione di cooperativa, con la differenza che in Argentina i lavoratori hanno dovuto occupare la proprietà per avere il diritto ad autogestirla, perché non esiste una legge come in Italia. Tuttavia, oggi l’Hotel Bauen é in attivo, assume personale e dimostra che i lavoratori in cooperativa possono anche fare meglio del padrone perché sentono come “cosa loro” il luogo dove lavorano.
Mi auguro che questa proposta possa mettere sul tappeto una discussione tra i lavoratori del settore turistico alberghiero. Ma vi metto in guardia: sarete scoraggiati da molti dei vostri colleghi che non credono nelle straordinarie capacità dei lavoratori quando riescono a fare squadra, scoraggiati da chi vi vuole vedere divisi e proni davanti alle proposte al ribasso del mercato, scoraggiati da chi vi vuole sfruttare. Dunque dovete selezionare quelli che tra voi possono crederci e sono allo stesso tempo ottime maestranze.
Uniti si vince!
Grazie per l’ospitalità.
Umberto Spurio
(QualeMeridione)
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