“Nella scuola ci sono 149 mila persone per le quali vi è un obbligo che siano assunte. E faremo di tutto perchè lo siano”. Il premier Matteo Renzi, parlando in occasione dell’apertura dell’anno scolastico nell’istituto Don Puglisi di Palermo ha ricordato l’impegno del governo nell’assunzione dei precari. “Non stiamo dicendo che li buttiamo dentro – ha spiegato Renzi – ma che siamo nelle condizioni di cambiare il meccanismo, di modificare il volto della scuola a patto che queste persone facciano uno sforzo, facciano fino in fondo il loro dovere, indicando ai ragazzi che la strada da seguire è quella del merito. Noi presentiamo il documento per la buona scuola che abbiamo preparato durante gli ultimi due mesi. Adesso si fa sul serio”.
Al suo arrivo all’istituto Don Puglisi di Brancaccio, Renzi ha trovato ad attenderlo non solo gli studenti. Fuori c’erano infatti a protestare i docenti vincitori di concorso rimasti senza cattedra, alcuni lavoratori del settore edile e gli addetti del call center Accenture che rischiano il posto. Ricordando poi Don Puglisi, Renzi ha aggiunto. “È un’emozione fortissima essere qui nella scuola che Padre Puglisi voleva fortemente, che chiese al Comune di Palermo nel 1992, che non fece in tempo a vedere perché ucciso dalla mafia e che l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi decise di inaugurare perché segno della riscossa e della rivincita dello Stato. La mafia – ha concluso – è ancora forte non solo a Palermo anzi soprattutto al Nord per le sue connessioni economiche. Ma noi siamo qui per fargli abbassare la testa”.