In 2200 per fare lo spazzino a Venezia, un affluenza senza precedenti tanto che alla fine gli aspiranti netturbini, con stipendio base di mille euro al mese, potrebbero essere più di 2.500, perché il bando di selezione scadrà domani a mezzogiorno. Il fabbisogno di personale, secondo le stime, si aggira intorno alle 200 unità. Dopo la pausa ferragostana sono oltre cento le candidature che ogni giorno arrivano agli uffici di Veritas, la società multiservizi che gestisce la raccolta dei rifiuti nei 44 comuni della città metropolitana di Venezia. «Impossibile stabilire un profilo di chi si candida – spiega Daniele Lombardo della Cgil funzione pubblica di Venezia -. Ci sono tutte le categorie di lavoratori possibili, anche le più inimmaginabili».

Come Marco, padovano di 25 anni che dopo un anno dalla laurea in architettura è ancora a caccia di un lavoro, o Giuseppe, camionista con partita Iva di 55 anni che dopo una vita trascorsa a macinare chilometri sogna il posto fisso. Il lungo elenco è composto da disoccupati di tutte le età, ma anche da operai e impiegati in aziende alle prese con la crisi e che vedono vacillare il loro posto di lavoro.

«Veritas è un azienda totalmente pubblica, i cui azionisti sono le amministrazioni comunali – spiega Riccardo Seccarello, responsabile per la comunicazione -. Il gruppo con tutte le società collegate ha più di tremila dipendenti ed è in continua espansione». Quello di netturbino a Venezia è una sorta di posto fisso che, grazie all orario di lavoro distribuito su più turni nell arco delle 24 ore, permette di avere tempo libero da dedicare alla famiglia o alle passioni, ne sono convinti anche gli stessi lavoratori. «Si lavora 38 ore alla settimana, cinque o sei giorni in turni da sei o otto ore – spiega Adriano Pinzan pilota motorista di 48 anni -. Non è più il lavoro faticoso e umiliante di una volta. Ho molti colleghi che lo fanno per non stare rinchiusi in fabbrica o in ufficio. Facendo i turni, poi, si riesce ad avere il resto della giornata libero».