Tasse, pagamenti, Imu (Ansa)
UN TEMPO era l’Ici poi arrivò l’Imu e ora per il 2014 ci aspetta la Tasi. La nuova Legge di Stabilità ha introdotto, infatti, la Tassa sui Servizi Indivisibili e andrà a colpire anche gli immobili. Secondo la Cgia di Mestre, la Tasi colpirà le abitazioni principali più modeste.
Più precisamente, la Tasi sulle abitazioni popolari sarà più cara rispetto all’Imu sulla prima casa pagata nel 2012; in generale, la nuova tassa rischia di penalizzare i proprietari che maggiormente beneficiavano dell’abbattimento dell’Imu grazie alla detrazione base (200 euro) e quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente.
Più precisamente, la Tasi sulle abitazioni popolari sarà più cara rispetto all’Imu sulla prima casa pagata nel 2012; in generale, la nuova tassa rischia di penalizzare i proprietari che maggiormente beneficiavano dell’abbattimento dell’Imu grazie alla detrazione base (200 euro) e quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente.
L’analisi compiuta dall’associazione degli artigiani ha preso in esame alcune tipologie abitative come le A2 (civili), le A3 (tipo economico) e le A4 (tipo popolare). Le abitazioni di minor pregio sono tra le più diffuse anche in provincia di Ascoli Piceno e sono quelle che rientrano nelle categorie catastali A3 (tipo economico) e A4 (tipo popolare). Ad esempio a San Benedetto, secondo le statistiche diffuse dall’Amministrazione comunale le abitazioni di tipo economico sono 6.282 alle quali si aggiungono le 628 abitazioni di tipo popolare. Per fare i confronti tra la vecchia e la nuova imposizione tributaria sulle abitazioni, ai fini del calcolo dell’Imu, sono state considerate varie ipotesi a seconda della presenza di figli conviventi, in quanto la vecchia normativa sulle prime case riconosceva, come abbiamo sottolineato in precedenza, un’ulteriore detrazione (oltre a quella base di 200 euro) di 50 euro per ogni figlio residente.
Per il calcolo della Tasi, invece, sono state fatte quattro ipotesi (aliquota all’1, all’1,5, al 2 e al 2,5 per mille), alla luce del fatto che le Amministrazioni comunali sulla base delle anticipazioni pubblicate sul sito internet del Governo avrebbero la facoltà di poter elevare l’aliquota sulla rendita catastale sino ad un valore massimo del 2,5 per mille solo per il 2014 sull’abitazione principale. Per tutte le altre tipologie immobiliari, invece, l’innalzamento che può essere deciso dai Comuni potrebbe arrivare anche a +11,6 per mille. Dai calcoli emerge che per un’abitazione di tipo popolare, la Tasi dovrebbe essere in ogni caso più onerosa della vecchia Imu. Per il semplice motivo che la detrazione base di 200 euro era sempre superiore all’importo dell’Imu potenzialmente dovuta. Anche per le prime case di tipo economico (A3), la Tasi dovrebbe avere un impatto economico quasi sempre superiore rispetto all’Imu 2012. Solo nei casi in cui il Comune applicasse un’aliquota Tasi inferiore all’1,5 per mille e i proprietari non abbiano dei figli, la nuova imposta sarebbe vantaggiosa: diversamente, in tutti le altre situazioni, la nuova Tasi sarà più cara dell’Imu 2012. Infine, per le abitazioni di tipo civile A2, di maggior pregio rispetto alle due tipologie precedentemente considerate, la Tasi dovrebbe essere più conveniente dell’Imu nei casi in cui non vi siano figli. Diversamente, il vantaggio rispetto alla vecchia imposta municipale si riduce progressivamente all’aumentare delle aliquote Tasi e al crescere del numero di figli. Sul totale delle abitazioni questa categoria incide per il 35 per cento circa.